La Protezione Civile siriana ha scoperto due nuove fosse comuni a Khan Shaikhun, nella periferia di Idlib, in Siria. Sono stati recuperati i corpi di almeno settantadue persone, vittime di esecuzioni sommarie. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stata la brigata di Liwa Alaqsa, vicina all’Isis, a compiere la strage.
I volontari hanno lavorato per due giorni per recuperare le salme e ora cercano di restituirle alle famiglie, anche se le operazioni sono particolarmente complicate. La zona dove sono state individuate le fosse, secondo testimoni oculari, è stata disseminata di mine.
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Le vittime, esclusi due citizen reporter, sarebbero tutti ribelli del gruppo Hayat Tahrir al Sham, catturati nelle scorse settimane dalla brigata, che ha scelto di allearsi con l’Isis. Sono almeno centotrenta le persone imprigionate dai miliziani nella zona e si teme che presto potrebbero essere individuate nuove fosse comuni.
Le famiglie dei combattenti che hanno subito le esecuzioni hanno chiesto ai miliziani la restituzione immediata dei corpi dei loro congiunti, ma la brigata ha rifiutato, usando proprio quei corpi come oggetto di trattativa. In cambio del rilascio delle salme, i ribelli li avrebbero fatti passare senza aggredirli.
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