Cinque soldati statunitensi risultano dispersi dopo che due aerei si sono schiantati nel corso di un’operazione di rifornimento al largo delle coste del Giappone, secondo quanto riferito dal portavoce del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti.
Due uomini sono stati soccorsi dalla marina giapponese subito dopo l’incidente, che ha coinvolto un jet-caccia Hornet FA-18 e un velivolo di rifornimento Hercules KC-130: il primo è in condizioni stabili, mentre non si hanno informazioni del secondo.
Gli aerei erano decollati dalla base aerea di Iwakuni, a ovest di Hiroshima, intorno alle 2 (ora locale), e stavano conducendo dei voli di routine quando si è verificato l’incidente.
Non è ancora chiaro cosa abbia causato lo scontro tra i due velivoli, ma è probabile che le condizioni meteorologiche abbiano influito sulle condizioni di volo.
Secondo quanto riferito dai governo giapponese, gli aerei di Tokyo sono intervenuti per cercare i militari dispersi insieme ai Marines americani: nelle operazioni di soccorso sono stati utilizzati quattro aerei e tre navi.
I casi precedenti – In Giappone si trovano 50mila militari e incidenti come quello del 6 dicembre non sono una novità.
A novembre, un aereo da caccia della marina statunitense della portaerei USS Ronald Reagan è precipitato al largo dell’isola giapponese di Okinawa. I suoi due membri dell’equipaggio sono stati ritrovati vivi dai soccorritori.
Ad ottobre, invece, un MH-60 Seahawk si è schiantato contro la piattaforma Ronald Reagan poco dopo essere decollato nel mare delle Filippine: più di 10 militari sono rimasti feriti nell’incidente.
La base di Iwakuni – La base è stata costruita dal Giappone negli anni Quaranta ed è stata bombardata nel 1945 dagli Alleati. Dopo la fine della Secondo guerra mondiale, la base è passata prima sotto il controllo della RAAF inglese e poi degli Stati Uniti.
Dalla base di Iwakuni sono partite le truppe americane che hanno preso parte alla Guerra di Corea.
Leggi l'articolo originale su TPI.it