Più di 2mila persone sono state coinvolte ieri in scontri con la polizia fuori dal palazzo del governo a Skopje, in Macedonia. Chiedevano le dimissioni del primo ministro, Nikola Gruevski, coinvolto in uno scandalo riguardante alcune intercettazioni.
I manifestanti hanno dato fuoco a bidoni dell’immondizia e hanno lanciato pietre contro la polizia che stava sorvegliando l’edificio. Il ministro dell’Interno ha riferito che almeno 10 poliziotti sarebbero stati feriti.
Le forze dell’ordine in tenuta antisommossa hanno disperso la folla dopo la protesta, secondo quanto ha riferito un testimone all’agenzia Reuters.
Nikola Gruevski, il leader dei conservatori, al governo da nove anni, è stato coinvolto in un conflitto con il leader socialdemocratico Zoran Zaev, che ha messo in bilico la fragile democrazia macedone.
Negli ultimi mesi Zaev ha pubblicato l’intercettazione di una conversazione cui avrebbe partecipato il primo ministro, insieme ad alti funzionari di Stato, e in cui si sarebbe discusso dell’assunzione di membri del partito di governo, il Partito Democratico per l’Unità Nazionale Macedone (Vmro-Dpmne), nell’amministrazione pubblica.
Un’altra intercettazione proverebbe che Gruevski e il ministro dell’Interno hanno tentato di nascondere la morte di un ragazzo di 22 anni, picchiato a morte da un agente di polizia nel corso di una celebrazione post elettorale nel 2011. Il poliziotto è stato poi condannato a 14 anni di carcere per omicidio.
Gruevski ha negato le accuse e ha sostenuto che le intercettazioni fossero frutto di un complotto di spie straniere. Intanto un procuratore ha accusato il leader dell’opposizione di “violenza contro gli alti rappresentanti dello Stato” la settimana scorsa.
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