Il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny è stato arrestato al suo arrivo in piazza Puskin a Mosca durante una manifestazione di protesta non autorizzata contro il presidente russo Vladimir Putin e il suo quarto mandato presidenziale, che ufficialmente inizierà lunedì.
L’accusa mossa all’attivista è quella di aver partecipato a un corteo non autorizzato.
“Non è il nostro zar”, questo lo slogan con cui i sostenitori di Navalny hanno manifestato, non solo a Mosca, ma anche a San Pietroburgo e a Krasnoyarsk.
Nella stessa piazza affollata da decine di migliaia di persone, secondo quanto riporta l’Ansa, ci sono stati momenti di tensione tra i manifestanti anti-Putin e un gruppo di nazionalisti che scandivano lo slogan “Putin. Patria. Libertà”.
Жёсткое задержание Алексея @navalny на Пушкинской площади! #ОнНамНеЦарь https://t.co/XPSE9PAvsP pic.twitter.com/GNP5l51r0k
— Навальный LIVE (@navalnylive) 5 maggio 2018
La polizia ha fermato o arrestato centinaia di persone, incluso un fotoreporter della Novaya Gazeta che si sarebbe avvicinato troppo a un furgone della polizia, secondo quanto riferito dal corrispondente del Telegraph Alec Luhn su Twitter.
Sono almeno 1.000, infatti, le persone fermate dalla polizia russa durante le proteste anti-Putin: lo fa sapere l’ong Ovd-Info. Solo a Mosca i fermati sarebbero 475.
Nel giorni scorsi le autorità russe avevano allertato la popolazione sulle possibili “conseguenze negative” della partecipazione a cortei non autorizzati.
In un tweet Navalny aveva replicato: “E io vorrei ricordare delle conseguenze negative per chi non partecipa. Se rimanete a casa la banda di Putin distruggerà il Paese e vi priverà del vostro futuro”.
А я всех предупреждаю о негативных последствиях неучастия в митингах: если останетесь дома, то путинская банда ещё быстрее растащит страну и лишит будущего лично вас. https://t.co/z17lUYbIrr
— Alexey Navalny (@navalny) 4 maggio 2018