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    L’esercito iracheno attacca l’Isis a Falluja

    È cominciata l'offensiva per riprendere la roccaforte del'Isis, in mano al gruppo estremista dal gennaio 2014

    Di TPI
    Pubblicato il 23 Mag. 2016 alle 14:52 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:06

    Le forze regolari irachene si sono scontrate con i miliziani dell’Isis nei pressi di Falluja, mentre hanno cominciato a bombardare il centro della città dando il via all’offensiva per riprendere la roccaforte del gruppo estremista a ovest di Baghdad.

    I primi scontri si sono verificati nell’area di al-Hayakil alla periferia meridionale della città. Le truppe stanno anche convergendo sul sobborgo settentrionale di Garma, prima di dirigersi verso il cuore di Falluja.

    Raid aerei e colpi di mortaio sono stati diretti durante la notte contro quei quartieri dove si ritiene che il sedicente Stato islamico abbia il suo quartier generale. I bombardamenti si sono attenuati all’alba, quando è iniziata l’offensiva terrestre.

    Il portavoce dell’esercito iracheno generale di brigata Yahya Rasul ha dichiarato alla televisione di stato che l’avanzata delle truppe è cauta e fa affidamento sulle squadre di genieri per disinnescare le mine lasciate dai miliziani dell’Isis lungo le strade.

    Falluja, situata sulle rive dell’Eufrate a circa 50 chilometri dalla capitale, è stata la prima città a cadere nelle mani del sedicente Stato islamico nel gennaio del 2014. Sei mesi dopo, il gruppo ha fondato il califfato che occupa attualmente larghe porzioni di territorio iracheno e siriano.

    Le forze irachene hanno circondato la città lo scorso anno, ma i combattimenti si sono concentrati a nordovest. Le autorità irachene hanno infatti promesso di riprendere Mosul, coerentemente con il piano degli Stati Uniti di espellere l’Isis dalle sue capitali de facto in Iraq e Siria.

    L’operazione per riprendere Falluja potrebbe però richiedere settimane e ritardare quindi l’offensiva su Mosul.

    Secondo le stime del Pentagono, a Falluja ci sarebbero tra i 500 e i 700 miliziani dell’Isis e circa 100mila civili. Un assedio di sei mesi ha creato gravi carenze di cibo e medicinali, spingendo la città sull’orlo della crisi umanitaria.

    Il governo iracheno ha invitato i residenti a lasciare Falluja attraverso i corridoi sicuri aperti per convogliarli verso le aree a sud della città. I residenti del centro si sono invece diretti nelle zone a nord, ma le mine piazzate sulle vie di accesso gli impediscono di uscire dai confini cittadini.

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