Notti di violenza a Parigi, nel sobborgo di Trappes, dove la polizia francese è dovuta intervenire in tenuta antisommossa contro centinaia di persone. La rivolta è stata innescata giovedì, quando la polizia ha perquisito e multato una donna musulmana vestita con il classico velo integrale, proibito in Francia dopo la legge del 2011 introdotta dal presidente Sarkozy. Il marito ha attaccato un agente delle forze dell’ordine tentando di strangolarlo, così è stato arrestato e tenuto in custodia.
Il giorno dopo l’arresto, 250 persone si sono riunite davanti alla stazione di polizia chiedendo la scarcerazione dell’uomo, e al rifiuto della polizia, sono ricominciati i disordini. Nella notte ci sono stati scontri con la polizia con lanci di pietre e gas lacrimogeni, mentre altre 400 persone hanno protestato nelle strade di Trappes, incendiando automobili, cassonetti e fermate dell’autobus.
Nella notte di sabato, altre venti auto sono state bruciate e quattro persone sono state arrestate dopo un altro scontro con la polizia. In totale, almeno dieci persone sarebbero state arrestate, venti le auto distrutte, quattro agenti feriti e un solo civile ferito grave: un bambino di 14 anni è stato colpito in un occhio da un proiettile flash-ball della polizia. “La polizia non ha voluto ascoltarci e ha perso il controllo – ha detto Sofiane, un uomo del posto – Trappes è una grande famiglia e quando ci attaccano, noi rispondiamo”.
La Francia ha vissuto nuovamente il clima di emergenza del 2005, quando la nazione fu il palcoscenico della peggiore rivolta urbana in Francia degli ultimi 40 anni, provocata dalla morte di due ragazzi in un sobborgo a nord-est di Parigi.