Scontri a fuoco hanno scosso Brazzaville, la capitale della Repubblica del Congo, dopo un mese di relativa calma in seguito alla rielezione del presidente Denis Sasso Nguesso dello scorso 20 marzo.
I combattimenti tra le forze di sicurezza e uomini armati della milizia “Ninja”, è stata uno degli episodi più violenti che ha colpito Brazzaville dal 1997, quando Sassou Nguesso era tornato al potere dopo mesi di guerriglia urbana tra gruppi di miliziani rivali, tra i quali la stessa milizia “Ninja”. Nguesso in precedenza aveva governato il paese dal 1979 al 1992.
Testimoni hanno raccontato che nella capitale, i giovani sostenitori dell’opposizione hanno intonato cori come “Sassou, vattene!”, Sono inoltre state erette barricate in piazze centrali della città e nel sud di Brazzaville, nel quartiere Makelekele, è stato dato alle fiamme la sede del municipio e tre stazioni di polizia.
Gli scontri a fuoco sono scoppiati nei quartieri roccaforte dell’opposizione, Makelekele e Bacongo.
Centinaia di residenti del sud di Brazzaville hanno lasciato le loro case e si sono spostati nel nord della città. Secondo i media congolesi, i responsabili degli scontri sarebbero gli oppositori del presidente Nguesso, coloro che si erano opposti alla sua rielezione dello scorso 20 marzo.
I candidati dell’opposizione sostengono che le elezioni siano state una frode e hanno invocato una campagna di disobbedienza civile.
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha detto di aver ricevuto numerose segnalazioni di irregolarità dopo le elezioni e ha criticato la decisione del governo di tagliare tutte le telecomunicazioni, compresi i servizi Internet durante il voto e nei giorni seguenti.
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Il presidente della Repubblica del Congo è stato rieletto
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