La compagnia aerea tedesca Lufthansa ha cancellato circa 900 voli a causa del fallimento della trattativa con il sindacato dei piloti, che perciò ha indetto lo sciopero.
La protesta è iniziata mercoledì 23 novembre e proseguirà anche il giorno successivo. Coinvolgerà circa 100mila passeggeri, costretti a restare a terra, e costerà alla compagnia aerea alcuni milioni di euro.
Non sono invece coinvolti i voli delle altre compagnie controllate da Lufthansa: Eurowings (che ha scioperato ieri cancellando 60 voli), Swiss, Austrian Airlines e Brussels Airlines.
Martedì 21 novembre Lufthansa aveva fatto ricorso per bloccare lo sciopero, ma i tribunali del lavoro di Francoforte e di Hesse hanno respinto l’appello della compagnia aerea.
Si tratta del quattordicesimo sciopero dei piloti dall’inizio della vertenza salariale nell’aprile 2014. Il sindacato rivendica aumenti degli stipendi e contesta le linee guida del piano di ristrutturazione dell’azienda che prevede il trasferimento di parte dell’attività alla low cost Eurowings.
Le trattative tra il sindacato e la compagnia aerea sono fallite a inizio novembre. Il sindacato chiedeva un aumento del 3,7 per cento sullo stipendio dei 5.400 piloti, ma Lufhtansa ha offerto un aumento del 2,5 per cento.
L’azienda si è tuttavia detta “pronta a riprendere le trattative in qualsiasi momento” e ad aprire un tavolo di mediazione.
Sulla situazione del trasporto aereo è intervenuto anche il ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt, che ha sottolineato come il Governo tedesco voglia dare alle compagnie spazio per investimenti e posti di lavoro.
Dobrindt, secondo quanto riporta Bloomberg, ha anche detto che il budget tedesco per il 2017 prevede una riduzione per le compagnie delle tariffe per il controllo del traffico aereo di oltre 200 milioni di euro, con lo scopo di migliorare la loro competitività.
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