Non si ferma lo sciopero del personale di volo della Lufthansa, principale compagnia aerea tedesca, iniziato lo scorso venerdì 6 novembre.
Lo sciopero, dichiarato dal sindacato tedesco UFO (Unabhängige Flugbegleiter Organisation – Organizzazione Indipendente del Personale di Bordo), sarebbe stato messo in atto a causa del fallimento della trattativa sui salari e sugli incentivi per le uscite anticipate.
Il sindacato non ritiene sufficienti le garanzie di Lufthansa, secondo le quali la compagnia non licenzierebbe i dipendenti, e tantomeno le sue offerte monetarie nonostante i dati economici positivi registrati dalla società nell’ultimo anno, grazie anche a un incremento della domanda di voli e a un calo dei prezzi del petrolio.
La protesta, che costerebbe alla compagnia aerea tedesca circa 10 milioni di euro al giorno, ha causato disagi nei principali aeroporti della Germania, tra cui Francoforte, Monaco e Düsseldorf, dando il via così a uno degli scioperi più significativi nella storia di Lufthansa.
Dallo scorso venerdì a oggi, sarebbero più di un migliaio i voli cancellati, per un totale di oltre 110mila passeggeri lasciati a terra solo nella giornata di lunedì 9 novembre.
Secondo quanto riporta il settimanale tedesco Der Spiegel, l’ultimo dialogo tra UFO e Lufthansa avrebbe portato la compagnia aerea tedesca a offrire condizioni migliori per quanto riguarda gli stipendi e i bonus rispetto alla sua proposta iniziale.
Tuttavia, Nicoley Baublies, presidente dell’UFO, ha dichiarato che intende proseguire con la protesta dei lavoratori, dato che la nuova offerta da parte di Lufthansa porterebbe solo a un lieve miglioramento, senza raggiungere gli standard richiesti dal sindacato e dai dipendenti. Per questo si prevede che lo sciopero duri addirittura fino al prossimo venerdì 13 novembre.
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