“Solo perché non sta accadendo qui non significa che
non stia accadendo”: era questo lo slogan con cui due anni fa l’ong Save the Children, in collaborazione con l’agenzia
creativa Don’t Panic, aveva cercato di attirare l’attenzione della rete sulla
guerra in Siria. Attraverso un video che mostrava il time-lapse di una bambina britannica dalla normalità di una “vita occidentale” a un improvviso stato di
guerra, per far sentire ancora più coinvolti gli spettatori che fino a quel
momento si fossero sentiti troppo distanti dalla situazione siriana per provare
vera empatia.
Questo il video del 2014:
(Credit:Save the Children/Don’t Panic)
Ora la stessa agenzia ha lanciato una nuova campagna per Save the Children UK, in cui si alternano gli
scenari pacifici e tranquilli della vita di una bambina inglese e le peripezie
drammatiche di un’ipotetica realtà in cui la stessa bambina fosse una migrante
costretta a fuggire dal suo paese.
Attraverso questo video, Save the Children UK spera di porre
di nuovo l’attenzione sul dramma dei migranti, troppo spesso ignorato perché
riguardante persone distanti dalle nostre vite, e si augura di raccogliere donazioni
proprio per proteggere i bambini rifugiati del Medio Oriente.
Questo il video in cui, in soli due minuti, si riassume la
sconvolgente esperienza di vedere la propria vita cambiata per sempre dalla
guerra:
(Credit:Save the Children/Don’t Panic)