Sassoli parlamento europeo | Salvini beffato | Nomine Ue | Commissione | Bce
Sassoli parlamento europeo – Oltre il danno, la beffa. La squadra che neanche nei peggiori incubi di Matteo Salvini avrebbe potuto materializzarsi, si è materializzata. Una tedesca alla Commissione, una francese alla Banca centrale, un belga europeista al Consiglio europeo. E un membro del Pd al Parlamento europeo.
L’Italia giallo-verde resta a bocca asciutta. E lo fa nel peggiore dei modi. Con la boria di chi fino a poche settimane prima aveva promesso un’ondata populista, per cambiare le sorti di un continente.
Il governo italiano è sempre più isolato. Matteo Salvini, forte del suo primato di essere il secondo partito più votato in tutti e 28 stati membri, non riesce a sfondare. Il suo gruppo, Identità e democrazia, è addirittura il quinto gruppo su sette per grandezza, e il governo italiano ha contato poco o nulla in queste settimane.
Sassoli parlamento europeo | La disfatta di Salvini
I risultati parlano chiaro. Cinque poltrone di vertice, nessuna che abbia a che fare con il governo giallo-verde. Prima l’Italia, dicevano. E nulla di quello che si sta delineando in queste ore potrebbe essere più lontano dallo slogan usato dalla Lega in campagna elettorale. Un’Italia isolata, che cerca di accaparrarsi un commissario Ue di peso, ma che ha uno scarsissimo potere negoziale al momento.
Mentre il Pd esulta per la figura di David Sassoli che diventa presidente dell’Eurocamera e la Lega conta le briciole che gli sono rimaste, c’è un terzo attore che se la passa malissimo.
Sassoli parlamento europeo | Piange anche il Movimento Cinque Stelle
Il Movimento Cinque Stelle, che – beffa delle beffe – è entrato nel gruppo non-gruppo dei non iscritti. Se c’è un modo per contare poco o nulla in Parlamento è proprio quello. Castaldo e compagni non avranno fondi, uffici e potere nelle Commissioni, dal momento che non fanno parte di uno dei 7 gruppi parlamentari.
E se Di Maio è fermo a leccarsi le ferite, mentre il suo consenso cola a picco, Salvini ingoia i suoi bocconi amari: l’asse franco-tedesco alla Commissione e alla Bce.
La decisione del Gip di Agrigento sull’arresto di Carola Rackete, la manovra correttiva, un “piddino” come Sassoli alla presidenza del Parlamento europeo. La pillolin di Malox che tanto aveva invocato per i suoi avversari in passato, probabilmente servirà più a lui adesso.