Sarraj parteciperà alla conferenza di Berlino insieme ad Haftar
Il premier libico Fayez al Sarraj e il generale Khalifa Haftar parteciperanno al vertice di Berlino sulla Libia.
Lo ha confermato il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas alla Bild am Sonntag, quotidiano domenicale tedesco.
Fino a poche ore fa la partecipazione del premier di Tripoli era in bilico, e secondo la tv Libya al-Ahrar Sarraj avrebbe inviato solo una delegazione di Tripoli.
Il primo ministro del governo di accordo nazionale sarebbe restio ad approvare la bozza di intesa che gli sherpa intendono sottoporre alle parti durante la conferenza. Nell’ultima versione del documento, infatti, si chiede un “nuovo governo di accordo nazionale”, e questo viene letto come il tentativo di spingere il premier Sarraj a un passo indietro.
Dal canto suo Haftar, durante le ultime trattative con la controparte pochi giorni fa a Mosca, è partito senza siglare la tregua con Sarraj, rifiutandosi di abbandonare le posizioni acquisite sul terreno. Ciononostante il generale aveva assicurato che avrebbe rispettato il cessate il fuoco, e assicurato la sua presenza alla conferenza di Berlino.
Resta ancora incerto se i due si sederanno insieme al tavolo delle trattative, aggiunge il tabloid, ma per il ministro tedesco Maas questo dettaglio non conta.
“Per me possono anche presentare le loro visioni sulla Libia uno dopo l’altro. Ma loro sono parte della conferenza”, ha aggiunto Maas al quotidiano tedesco. “Spero che entrambi colgano l’occasione di consegnare il futuro della Libia di nuovo in mano ai libici”, ha concluso.
Alla conferenza di domenica 19 gennaio, organizzata dal governo tedesco e fortemente voluta dal governo italiano, parteciperanno capi di Stato e di governo di diversi paesi per aprire un dialogo sulla Libia, dove è in vigore dalla scorsa domenica un cessate il fuoco, che viene rispettato sul terreno nonostante le mutue accuse di violazioni da parte delle due forze rivali.
L’obiettivo realistico del vertice di Berlino è trovare un accordo affinché il cessate il fuoco sia duraturo, condizione necessaria a riavviare le trattative politiche. I negoziati, infatti, sono rimasti bloccati dall’inizio dell’offensiva di Haftar su Tripoli ad aprile 2019.
Sul tavolo c’è anche il via libera a una missione internazionale in Libia, con una forza di interposizione Ue per garantire il cessate il fuoco. Tuttavia la decisione potrebbe essere ancora prematura in questo stato della trattativa.
Il Paese è dilaniato ormai dal 2011 da una guerra civile che vede contrapporsi il governo di accordo nazionale, con sede a Tripoli, guidato da Fayez al-Sarraj, dal governo di Tobruk, guidato dal generale Khalifa Haftar.
Il primo è riconosciuto dall’Onu e dall’Ue, conta sul sostegno economico e militare della Turchia e gode dell’appoggio politico di Qatar e Italia. Il secondo di fatto controlla tutta la Cirenaica, può contare sull’appoggio economico e militare di Russia, Arabia Saudita, Egitto e Emirati Arabi e sul supporto politico della Francia e, in parte, degli Stati Uniti.
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