Santiago Abascal Vox – Le elezioni del 28 aprile in Spagna hanno premiato il Partito socialista, ma a vincere a modo loro sono stati anche i rappresentanti di Vox, il partito di estrema destra emerso nelle elezioni in Andalusia.
Alla guida del movimento politico entrato per la prima volta in Parlamento c’è Santiago Abascal.
Nazionalista, cattolico e monarchico sono solo alcuni degli aggettivi usati per descrivere Abascal e di cui lui stesso sembra andare fiero.
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Nato il 14 aprile 1976 a Bilbao, viene da una famiglia che vanta una lunga militanza nella destra: il nonno era un ex sindaco franchista nel paese di Amurrio, mentre il padre è stato leader del partito Alianza popular nei paesi baschi. Lo stesso Abascal a 23 anni è diventato consigliere comunale per il Partito Popolare nella città basca di Llodio.
Negli anni del terrorismo basco, Abascal era solito girare armato di una Smith e Wesson ed era protetto da una scorta a causa delle minacce ricevute.
A livello politico, il leader di Vox è considerato vicino alle posizioni del ministro dell’Interno Matteo Salvini, soprattutto in tema di immigrazione.
Sostenitore del controllo dei flussi migratori, Abascal vuole proibire qualsiasi tipo di assistenza sociale per i migranti e porre un veto all’immigrazione proveniente dai paesi musulmani.
Il leader dell’estrema destra è anche un patriota convinto: secondo Abascal è fondamentale difendere l’identità europea e cristiana di fronte al multiculturalismo. Uno dei suoi slogan durante la campagna elettorale è stato: “Prima la Spagna e prima gli spagnoli!”.
Il capo politico di Vox si è anche scontrato con le femministe, affermando che parlare di violenza di genere è inaccettabile, oltre ad essersi espresso spesso contro il diritto all’aborto. Da abolire anche il matrimonio omosessuale: l’unica unione possibile, secondo Abascal, è tra uomo e donna.
Altro tema controverso quella della corruzione, che ha portato al crollo del Partito Popolare e che secondo il leader di Vox sarebbe “intrinseca della natura umana e quindi presente in tutti i partiti politici”.
Per questo motivo Abascal ha deciso di non punire con l’espulsione gli esponenti del suo partito nel caso di inchieste per corruzione.