Secondo alcune indiscrezioni, il senatore democratico Bernie Sanders è pronto a presentare per la seconda volta la sua candidatura per la corsa alla Casa Bianca.
Yahoo News, che cita fonti vicine a Sanders, ha scritto che l’annuncio sarà fatto a breve, anche se Josh Orton, il portavoce del senatore del Vermont, ha smentito le voci: “Nessuna decisione è imminente”.
A convincere Sanders a ripresentarsi alle prossime elezioni sembra siano stati i risultati di alcuni sondaggi secondo cui il senatore sarebbe il politico più popolare nel paese. In particolare, sembra poter contare sul sostengo degli afroamericani e dei latinoamericani, due gruppi che alle elezioni del 2016 non hanno dato il loro appoggio a Sanders.
Nonostante la sconfitta subita nella corsa contro Hilary Clinton, la sua campagna ha rimodellato il Partito Democratico: Sanders faceva parte di una piattaforma progressiva il cui obiettivo era l’eliminazione della disuguaglianza di reddito, la riforma delle finanze e la creazione di un ambizioso progetto di assistenza sanitaria per tutti.
Questi principi sono diventati il cuore del programma dei candidati dell’ala progressista del Partito Democratico, diversi dei quali, sostenuti dallo stesso Sanders, hanno vinto le elezioni nel 2018.
L’Internazionale progressista – Bernie Sander, Jseremy Corbyn e Yanis Varoufakis: sono solo alcuni dei 250 tra leader politici e movimenti progressisti che si sono uniti per formare l’Internazionale progressista che va dall’Europa agli Stati Uniti.
L’alleanza globale si propone di “combattere” le tecnocrazie mondiali e i populisti che guadagnano ogni giorno sempre più consenso dentro e fuori dai confini europei.
L’Internazionale progressista nasce da Diem25, un movimento paneuropeo e transfrontaliero democratico nato dal desiderio di salvare l’Ue dall’aumento di misantropia, xenofobia e nazionalismo, sentimenti che a detta dei suoi fondatori sta avvelenando l’Europa. Il gruppo ha intenzione di presentarsi alle prossime elezioni europee.