“Unione dei patrioti europei”: è questo il nome dell’alleanza (per ora solo programmatica) siglata dai principali partiti sovranisti che siedono nel Parlamento europeo. L’annuncio è stato dato da Marine Le Pen, e l’atto costitutivo è un manifesto firmato, oltre che da lei, da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, Viktor Orban, il leader di Vox Santiago Abascal, il polacco Jaroslaw Kaczynski e da altre dieci forze politiche sovraniste.
Si tratterebbe, nelle intenzioni, di un primo passo verso la costituzione di un gruppo unico sovranista al parlamento europeo, sebbene su questo punto ci siano al momento diversi dubbi. Salvini sembra infatti spingere per questa soluzione, ma Giorgia Meloni e Viktor Orban sembrano molto più scettici.
Sia come sia, al momento l’unione programmatica è sancita dal manifesto comune, che tra le altre cose punta a dare all’Europa un indirizzo opposto rispetto al “percorso federalista che la allontana inesorabilmente dai popoli che sono il cuore vibrante della nostra civiltà”.
Nel documento si legge: “Le nazioni si sentono lentamente spogliate del loro diritto ad esercitare i loro legittimi poteri sovrani. L’uso delle strutture politiche e delle leggi per creare un Superstato europeo è una manifestazione della pericolosa e invasiva ingegneria sociale del passato, situazione che deve indurre ad una legittima resistenza. L’iperattivismo moralista che abbiamo visto negli ultimi anni nelle istituzioni della Ue ha portato allo sviluppo di una pericolosa tendenza ad imporre un monopolio ideologico. Siamo convinti che la cooperazione delle nazioni europee dovrebbe essere basata sulle tradizioni, il rispetto della cultura e della storia degli stati europei, sul rispetto dell’eredità giudaico-cristiana dell’Europa . Riaffermiamo la nostra convinzione che la famiglia è l’unità fondamentale delle nostre nazioni. La politica a favore della famiglia dovrebbe essere la risposta rispetto all’immigrazione di massa”.
Come detto, il percorso verso la formazione di un gruppo unico al parlamento europeo per ora appare in salita, ma il manifesto sancisce comunque il posizionamento netto della Lega nel campo sovranista, nonostante diversi esponenti del Carroccio, a partire da Giancarlo Giorgetti, spingano da tempo per un’adesione del partito al Ppe e a posizioni più moderate, tanto in Italia quanto in Europa. Salvini, però, sembra avere intenzioni ben diverse, nonostante il sostegno in patria a un governo di stampo europeista come quello presieduto da Mario Draghi.
Leggi anche: Quirinale, il sospetto di Berlusconi: l’affaccio di Prodi al comizio di Salvini cambia tutto