I soccorritori indiani hanno concluso la loro ricerca dei passeggeri coinvolti nel disastro ferroviario nello stato dell’Uttar Pradesh, in India. Il bilancio è di 146 morti e oltre 200 feriti.
Il deragliamento avvenuto domenica 20 novembre 2016 è l’incidente ferroviario più grave in India dal 2010, e ha ridestato preoccupazione per i bassissimi standard di sicurezza dei trasporti nel paese.
Le autorità stanno cercando intanto di accertare la ragione per cui 14 vagoni del treno, che viaggiava dalla città nordorientale di Patna a quella di Indore, nel centro del paese, sono all’improvviso deragliati nei pressi di Pukhrayan a 65 chilometri dalla città di Kanpur.
La polizia sul luogo dell’incidente ha fatto sapere che le squadre di soccorso hanno ormai concluso la loro ricerca dei corpi sepolti sotto le lamiere delle 14 carrozze del treno, deragliato nelle prime ore del mattino, mentre gli oltre 500 passeggeri a bordo dormivano.
“Le operazioni di soccorso sono finite. Non ci aspettiamo di trovare altri corpi”, ha detto Ahmed Zaki, l’ispettore generale della polizia di Kanpur, a circa 65 chilometri da Pukhrayan, il luogo dello schianto.
Il sistema ferroviario in gran parte risalente al periodo coloniale, trasporta ogni giorno circa 23 milioni di persone. Ma è vecchio, obsoleto e manca la manutenzione. Gli incidenti ferroviari sono molto comuni.
L’incidente è un duro monito per il primo ministro Narendra Modi che aveva promesso di trasformare le ferrovie in un sistema efficiente e sicuro, come si addice a un potere economico come l’India.
Modi ha avviato una serie di investimenti record e ha annunciato una nuova linea ad alta velocità, finanziata dal Giappone. Ma ancora pochi progressi sono stati fatti.