Equipaggi polacchi e tedeschi potrebbero essere chiamati per rimpiazzare i dipendenti della Ryanair che sciopereranno mercoledì 25 e giovedì 26 luglio. A denunciarlo è il Centrale nationale des employés, il sindacato belga, che chiede alle autorità di Bruxelles di verificare la legalità dell’operazione attuata della campagnia low cost.
“Siamo preoccupati per l’inerzia delle autorità belghe in relazione al probabile arrivo di equipaggi polacchi e tedeschi per rimpiazzare i lavoratori in sciopero”, si legge in una nota pubblicata sul sito del sindacato. “A Bruxelles, quasi l’80% dei voli è già stato cancellato. Tuttavia, Ryanair prevede di inviare equipaggi polacchi e tedeschi per sostituire il personale in sciopero. La Cne è preoccupata per la legalità di queste operazioni, tra cui il rispetto dei tempi di volo, e ha interpellato le autorità belghe in materia”.
Lo sciopero è stato indetto dal personale di cabina e dal personale di terra di Belgio, Spagna e Portogallo per chiedere migliori condizioni lavorative e maggiori stipendi. I lavoratori hanno denunciato le mancanze della compagnia nella tutela dei loro diritti. Tra le richieste c’è l’abolizione del lavoro precario, il diritto alla retribuzione per malattia e la fine del sistema di obiettivi di vendita applicati ai prodotti come i gratta e vinci.
“Se Ryanair non risponde prontamente e in modo appropriato, si rischia di intraprendere azioni durante l’estate”, ha affermato l’ITF, la Federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti, l’organismo sindacale che rappresenta gli equipaggi nella stragrande maggioranza delle basi di Ryanair.
La risposta della compagnia è stata quella di difendere le proprie politiche di retribuzione e di condannare lo sciopero, ritenuto “completamente ingiustificato e l’unico risultato che otterranno sarà rovinare le vacanze alle famiglie”.
Sono 600 in tutto i voli cancellati e riguarderanno circa 50mila passeggeri. Si tratta del 12 per cento del traffico aereo totale di Ryanair. La compagnia ha specificato che i clienti potranno ottenere un altro volo o il risarcimento del biglietto.