Nigel Farage, europarlamentare ed ex leader dell’Ukip, il partito britannico che più di tutti si è battuto per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, è considerato dall’FBI una “persona d’interesse” nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto Russiagate, l’indagine riguardo i presunti legami tenuti tra lo staff dell’attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il governo russo nel corso della campagna elettorale per le presidenziali americane del 2016.
A diffondere questa notizia in esclusiva è stato il quotidiano britannico The Guardian che cita persone informate sull’indagine. Secondo queste fonti, Farage sarebbe finito sotto la lente degli investigatori per i suoi contatti sia con lo staff di Donald Trump che con elementi legati al fondatore di WikiLeaks Julian Assange.
Diversi osservatori e persino l’ex capo della Cia John Brennan hanno notato come Hillary Clinton, la candidata democratica sconfitta da Trump, sia stata messa in cattiva luce dalla pubblicazione su WikiLeaks di alcune mail di membri del suo staff, e come questo possa essere avvenuto con la complicità anche della Russia. Una circostanza tuttavia negata dallo staff di WikiLeaks.
Al momento Farage non è accusato di aver compiuto reati o atti ostili, ma è stato preso in considerazione come una persona che può essere a conoscenza di elementi relativi ai possibili contatti tra il governo russo e lo staff di Trump tenuti durante la campagna elettorale.
Il Guardian nello specifico parla dei contatti tra Farage e Roger Stone, un ex consigliere di Trump che ha ammesso di avere contatti con un hacker che gli investigatori ritengono poter essere un agente russo.
L’ex leader dell’Ukip ha reso noto attraverso il proprio portavoce di non aver mai avuto alcun contatto con le autorità russe e ha definito le domande poste dal Guardian come tendenti all’isterico. Ha inoltre dichiarato di aver incontrato Assange solamente una volta senza fornire ulteriori dettagli.
Nigel Farage, da esponente politico di primo piano del Regno Unito, non ha mai nascosto in ogni caso la propria ammirazione verso il presidente russo Vladimir Putin, definendolo nel 2014 il miglior leader al mondo, così come non ha mai nascosto una reciproca ammirazione con l’attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump, per il quale ha anche preso parte alla convention repubblicana di Cleveland, in Ohio, in cui l’ex magnate di New York ha ricevuto l’investitura ufficiale come candidato alla Casa Bianca.
Secondo il Guardian, per quanto il primo incontro tra Farage e Trump sia avvenuto nel 2016, i rapporti tra l’ex leader dell’Ukip e lo staff del presidente statunitense sono iniziati già anni prima. Nel 2012, infatti, avrebbe conosciuto Steve Bannon, collaboratore di primo piano di Trump, che in quell’anno si stava interessando ai movimenti euroscettici e antimmigrazione che stavano prendendo piede in Europa.
Dopo l’elezione di Trump alla Casa Bianca, il neopresidente dette pubblico sostegno con un tweet alla possibilità di nominare Nigel Farage ambasciatore britannico presso gli Stati Uniti, decisione tuttavia che fu scartata dal governo britannico.
Leggi l'articolo originale su TPI.it