Michael Cohen, l’ex avvocato di Donald Trump è stato condannato a 36 mesi di prigione nell’ambito del Russiagate, l’inchiesta sulle presunte ingerenze russe sulle elezioni americane del 2016.
Cohen si è dichiarato colpevole di più reati, tra cui violazioni delle finanze della campagna elettorale ed evasione fiscale, oltre ad aver ammesso di aver mentito al Congresso.
L’ex avvocato di Trump aveva collaborato con gli investigatori per evitare il carcere, ma non è bastato.
“Il mio lavoro era coprire gli affari sporchi di Donald Trump”: ha detto Michael Cohen, interrogato davanti alla corte del tribunale federale.
Cohen, 52 anni, ha anche dichiarato davanti al giudice William Paul che Trump lo ha indotto a “seguire un percorso fatto di oscurità piuttosto che di luce” e che la sua “debolezza è stata la sua cieca lealtà nei confronti di Donald Trump”.
L’uomo ha ammesso che alla vigilia delle elezioni presidenziali del 2016 ha effettuato un pagamento di 130mila dollari alla pornostar Stormy Daniels per pagarne il silenzio, oltre ad aver versato 150mila dollari all’ex modella di Playboy Karen McDougal.
Su Cohen pesa anche la condanna per aver mentito al Congresso per aver affermato di aver interrotto ogni contatto con Mosca a gennaio 2016, quando sono iniziate le elezioni presidenziali. In realtà si è poi scoperto che l’ex avvocato di Trump continuava a mantenere attive le relazioni con la Russia per la costruzione di un grattacielo nella capitale della Federazione russa.
A novembre, Cohen ha ammesso che le trattative non sono state interrotte con l’inizio della campagna elettorale.
Ma non finisce qui: l’ex avvocato è stato anche condannato per reati fiscali e di frode bancaria, reati di cui si è dichiarato colpevole ad agosto.
La fedeltà dimostrata nei confronti dell’attuale presidente non è stata premiata, tanto che l’ex avvocato è stato più volte attaccato dallo stesso Trump che ha sempre negato qualsiasi rapporto con la Russia e ha definito una “caccia alle streghe” le indagine di Muller nell’ambito del Russiagate.
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