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    La Russia rischia di essere esclusa dalle Olimpiadi di Rio

    Secondo una nuova indagine, i test antidoping degli atleti russi ai giochi di Sochi del 2014 sarebbero stati sistematicamente manipolati

    Di TPI
    Pubblicato il 18 Lug. 2016 alle 17:57 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:10

    Una recente indagine dell’Agenzia Mondiale Antidoping,
    basata sulle rivelazioni di Grigory Rodchenkov, ex capo del laboratorio
    antidoping russo attualmente residente negli Stati Uniti, mette in evidenza che la
    Russia ha favorito il doping di molti dei suoi atleti ai Giochi invernali di Sochi 2014.

    Rodchenkov ha dichiarato
    di aver occultato i test antidoping di diversi atleti, tra cui 15 vincitori
    di medaglie, prima della manifestazione sportiva. I servizi segreti russi
    lo avrebbero aiutato nell’incarico. Avevano infatti trovato il modo di richiudere le
    bottigliette contenenti i campioni di urina da analizzare, una volta rimpiazzati
    i contenuti originari con altri privi di sostanze dopanti.

    Rodchenkov avrebbe favorito il doping di atleti anche prima delle Olimpiadi di Londra del 2012, dei Campionati Mondiali di
    Atletica del 2013 a Mosca e dei Campionati Mondiali di Nuoto del 2015 a Kazan.

    A capo della commissione
    d’indagine c’è il dottor Richard McLaren, un professore e avvocato sportivo canadese: McLaren ha inviato i contenitori di campioni di urine degli
    atleti russi, conservati a Losanna, in un laboratorio di Londra, dove hanno
    potuto osservare la presenza di graffi attorno ai colli delle bottigliette.
    Questo indizio di manipolazione “non sarebbe visibile a occhi inesperti”.

    Il corrispondente di Bbc Radio 5, Richard Conway, ha dichiarato di aver visto una parte del report
    dell’investigazione e che “580 test positivi sono stato occultati, riguardo 30 sport diversi. Siamo nel mondo dello spionaggio alla James Bond”.

    L’indagine fa scattare la
    richiesta di bandire la Russia dalle Olimpiadi di quest’estate, che avranno
    inizio il 5 agosto a Rio de Janeiro. La Federazione di Atletica Leggera Russa
    (Araf) è in realtà già stata espulsa da questa edizione dei Giochi, in seguito
    a un voto dell’Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica
    Leggera che ha imposto
     alla Araf il divieto di partecipare a qualsiasi
    competizione internazionale.

    Giovedì 21 luglio, la Araf si
    appellerà al Tribunale Arbitrale dello Sport per contestare il verdetto. Anche se
    questo dovesse essere confermato e la Russia venisse bandita dai Giochi, un
    piccolo numero di atleti potrà comunque partecipare alle Olimpiadi, una
    volta dimostrato di essere puliti, non con la bandiera del proprio paese ma con
    quella del Comitato Olimpico Internazionale.

    Intanto in Russia il
    governo ha ripetutamente negato l’accusa di aver “diretto, controllato e
    supervisionato” il processo di manipolazione dei test antidoping. I media
    locali non sono ottimisti riguardo al giudizio della commissione: secondo il
    sito di informazione Gazeta.ru, questa potrebbe essere “la settimana più difficile
    nella storia dello sport russo”. Un’altra piattaforma web di sport,
    championat.ru, ha definito l’indagine un complotto contro la Russia organizzato dagli altri
    paesi.

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