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    Russia: arrestato un sospetto per l’omicidio del comandante della Difesa nucleare

    Il presunto responsabile dell'omicidio del comandante della difesa nucleare russa Igor Kirillov. Credit: Fsb.ru

    Si tratta di un cittadino uzbeko di 29 anni, accusato di essere stato reclutato dai servizi segreti ucraini con la promessa di 100mila dollari e di un viaggio in un Paese dell'Unione europea

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 18 Dic. 2024 alle 09:42

    Le autorità russe hanno arrestato un cittadino uzbeko di 29 anni, accusato di essere stato reclutato dai servizi segreti ucraini, per l’omicidio del comandante delle forze di difesa radionucleare, chimica e biologica, Igor Kirillov, e del suo vice, rimasti uccisi ieri in un attentato a Mosca rivendicato da Kiev. Le generalità del sospettato non sono state divulgate ma l’agenzia di stampa ufficiale russa RIA Novosti ha identificato l’arrestato come Akhmad Kurbanov sulla base di un’analisi dei suoi profili social.

    Al sospettato si legge in un comunicato diramato oggi dall’ufficio stampa del Servizio di sicurezza federale russo (Fsb), era stata “promessa una ricompensa di 100mila dollari e un viaggio in un paese dell’Unione europea. “Lo Fsb, in collaborazione con il Ministero degli Interni russo e il Comitato Investigativo Russo, ha condotto azioni operative e investigative congiunte. Di conseguenza, hanno identificato e arrestato un cittadino uzbeko nato nel 1995 che ha fatto esplodere un ordigno esplosivo artigianale vicino a un edificio residenziale in Ryazansky Avenue a Mosca, uccidendo il tenente generale Igor Kirillov, nato nel 1970, e il suo assistente, il maggiore Ilya Polikarpov, nato nel 1983”, si legge nella nota.

    “Il terrorista ha confessato di essere stato reclutato dall’intelligence ucraina. È stato inviato a Mosca su loro ordine, dove ha ricevuto un potente ordigno esplosivo improvvisato e lo ha posizionato su uno scooter elettrico, che ha parcheggiato vicino all’ingresso della residenza di Kirillov. Per monitorare l’indirizzo, ha noleggiato un veicolo in car sharing e installato una telecamera Wi-Fi, che ha trasmesso in diretta agli organizzatori a Dnepr”, prosegue il testo.

    Secondo l’accusa delle autorità russe, dopo aver ricevuto un filmato che mostrava le vittime uscire dall’edificio, il sospettato ha fatto detonare l’ordigno esplosivo a distanza. “I servizi segreti ucraini hanno promesso al cittadino uzbeko 100mila dollari e un viaggio in un Paese dell’Unione europea per l’assassinio del funzionario della difesa russo”, continua la nota, secondo cui l’arrestato è accusato di omicidio, terrorismo, fabbricazione e detenzione illegale di esplosivi. “Rischia l’ergastolo per questi crimini”, conclude il comunicato. “Anche i dipendenti dei servizi segreti ucraini coinvolti nell’organizzazione dell’attacco terroristico saranno localizzati e puniti”.

    Ieri, le autorità dell’Ucraina avevano rivendicato l’omicidio definendo Kirillov un obiettivo legittimo perché accusato di “crimini di guerra” per aver ordinato, secondo Kiev, l’uso di armi chimiche contro le truppe ucraine. Si tratta di “un’operazione speciale della SBU”, aveva rivelato subito dopo l’attacco all’agenzia di stampa francese Afp una fonte dei servizi di sicurezza ucraini.

    Il generale Kirillov, in carica dall’aprile 2017 e sanzionato a ottobre dal Regno Unito per il presunto dispiegamento di armi chimiche in Ucraina, è l’ufficiale militare più alto in grado ad essere rimasto ucciso a Mosca dall’inizio dell’invasione russa del Paese vicino, cominciata nel febbraio 2022. Il Cremlino ha sempre respinto le accuse.

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