La Russia ha smesso di utilizzare la base aerea iraniana di Nojeh per i suoi raid in Siria. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri iraniano, Javad Zarif.
La settimana scorsa i bombardieri russi a lungo raggio, Tupolev-22M3 e Sukhoi-34, partiti dalla base aerea Nojeh, vicino alla città di Hamadan, nel nord-ovest dell’Iran, avevano lanciato attacchi aerei contro i gruppi armati in Siria.
Era la prima volta che una potenza straniera utilizzava una base iraniana dalla seconda guerra mondiale. Russia e Iran stanno fornendo sostegno militare cruciale al presidente Bashar al-Assad contro i ribelli e i combattenti jihadisti.
Alcuni parlamentari iraniani hanno definito la mossa una violazione della Costituzione iraniana, che vieta “la creazione di qualsiasi tipo di base militare straniera in Iran, anche per scopi pacifici”.
Il ministro della Difesa iraniano Hossein Dehghan ha respinto questa critica, ma ha anche rimproverato Mosca per aver pubblicizzato troppo la strategia, definendola come un “tradimento della fiducia”.
“Non abbiamo dato alcuna base militare ai russi e loro non sono qui per restare”, ha detto Dehghan.
Ha riferito inoltre che non vi era alcun “accordo scritto” tra i due paesi e la “cooperazione operativa” era temporanea e limitata al rifornimento di carburante.
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti la scorsa settimana aveva definito la questione “spiacevole ma non sorprendente”, dicendo di stare controllando se l’accordo violasse la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite numero 2231, che vieta la fornitura, la vendita e il trasferimento di aerei da combattimento in Iran.
Il 22 agosto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano ha detto che l’uso della Russia della base si è concluso.
Il ministro della Difesa iraniano aveva detto però la scorsa settimana che alla Russia sarebbe stato permesso di utilizzare la base Nojeh “per tutto il tempo di cui avrebbero avuto bisogno”.
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