Russia, Lavrov accusa: “Militari ucraini addestrati anche in Italia”. La smentita del ministero della Difesa
“Non dite che gli Stati Uniti e Nato non sono coinvolte in questa guerra: state partecipando direttamente”. L’accusa arriva dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che nella sua conferenza stampa annuale ieri ha puntato il dito contro gli aiuti dei paesi occidentali all’Ucraina. “Non solo con la fornitura di armi, ma anche con l’addestramento del personale: addestrate l’esercito ucraino sul vostro territorio”, ha detto Lavrov, secondo cui i militari di Kiev verrebbero addestrati “anche nei territori dei Paesi della Nato, come nel Regno Unito, in Germania e in Italia”. Pronta la smentita del ministero della Difesa italiano. “La Difesa italiana precisa di non aver compiuto alcun addestramento in Italia”, riporta una nota ufficiale, precisando che l’Italia “ha inviato solo 4 membri delle Forze armate in Germania nell’ambito del gruppo europeo di addestramento che, in questo momento, sta pianificando i possibili cicli addestrativi da svolgersi in futuro”.
Anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha precisato che l’Alleanza atlantica “non è una parte del conflitto. “Non ci lasciamo trascinare nel conflitto da Putin”, ha detto nel corso di una conferenza stampa con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, affermando che l’obiettivo è quello di “sostenere Kiev ed evitare un’escalation che vada oltre l’Ucraina”.
Secondo Lavrov, Kiev riceve anche aiuti dai paesi occidentali attraverso l’intelligence e l’invio di mercenari. “Centinaia di istruttori occidentali lavorano direttamente sul terreno, mostrando agli ucraini come sparare con le armi fornite”, ha aggiunto il capo della diplomazia russa, che ha parlato anche dei rischi di un’escalation nucleare. “Abbiamo una dichiarazione congiunta di Russia e Stati Uniti del giugno 2021, secondo cui una guerra nucleare non può essere vinta da nessuno, quindi non può essere scatenata. Eravamo pronti ad andare oltre e dire che non solo è sbagliato lanciare una guerra nucleare ma che qualsiasi guerra tra Paesi con armi nucleari è inaccettabile, perché anche se qualcuno pensa di iniziarla con mezzi convenzionali, il rischio di degenerare in una guerra nucleare sarà enorme”, ha affermato Lavrov, che ha detto di “osservare con ansia l’Occidente che accusa la Russia di preparare provocazioni con armi di distruzione di massa”.
Dal ministro russo sono arrivate inoltre parole molto dure nei confronti di papa Francesco, dopo le sue dichiarazioni su ceceni e buriati. “Chiede negoziati, ma ha anche fatto dichiarazioni incomprensibili, non cristiane, individuando due nazionalità della Federazione Russa in una categoria da cui ci si può aspettare crudeltà durante i combattimenti”, ha detto Lavrov. “La Russia, insieme ai buriati e ceceni, ha espresso la speranza che ciò non accada di nuovo. Il Vaticano ha detto che ciò non si ripeterà e che probabilmente c’è stato un malinteso, ma questo non aiuta né a risolvere il conflitto, né all’autorità della Santa Sede”.
Viene invece indicato da Lavrov come “un vero partner di dialogo” l’ex segretario di Stato americano John Kerry. “Ci siamo incontrati più di 50 volte, e adesso vedo in John una persona sinceramente interessata ai risultati e che aiuterebbe a risolvere i problemi insieme”.