Un commando formato dalle forze russe, iraniane e dai militanti che supportano il presidente siriano Bashar al-Assad ha dichiarato domenica 9 aprile che il lancio di missili statunitense contro una base siriana avvenuto venerdì 7 aprile ha oltrepassato “la linea rossa” e ha avvertito che risponderà a ogni eventuale nuova aggressione.
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Gli Stati Uniti hanno lanciato venerdì 7 aprile 59 missili contro una base militare siriana dopo l’attacco con armi chimiche avvenuto nella provincia di Idlib.
“Ciò che hanno fatto gli Stati Uniti è un’aggressione che oltrepassa la linea rossa. Da ora risponderemo con la forza a ogni aggressione”, recita la dichiarazione congiunta pubblicata dall’organo di stampa Ilam al Harbi.
Il presidente russo Vladimir Putin e quello iraniano Hassan Rouhani hanno parlato telefonicamente sottolineando che l’azione aggressiva degli Stati Uniti contro la Siria non è ammissibile e viola le leggi internazionali, secondo quanto riferito dal Cremlino.
I due leader hanno inoltre chiesto un’indagine obiettiva sul presunto attacco con armi chimiche che ha colpito la provincia di Idlib e si sono detti pronti a una più forte cooperazione per contrastare il terrorismo.
Il leader supremo dell’Iran Ali Khamenei ha dichiarato che i missili statunitensi sono stati “un errore strategico e la ripetizione di errori già commessi in passato”, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Irna.
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