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    Esclusivo – Ecco come la Russia interferisce sulla campagna elettorale per le europee

    Un milione di tweet da 50.000 account falsi in Germania che criticano il sostegno del governo all'Ucraina e 193 siti web in Francia che difendono l'invasione tramite affermazioni false. "Investigate Europe" analizza per TPI come il Cremlino stia utilizzando un repertorio di trucchi vecchi e nuovi per "seminare divisioni" in Europa prima delle elezioni parlamentari di giugno

    Di Amund Trellevik e Wojciech Ciesla - Investigate Europe
    Pubblicato il 11 Mag. 2024 alle 09:41 Aggiornato il 24 Mag. 2024 alle 10:04

    Un uomo di 44 anni stava camminando sul marciapiede coperto di neve per recarsi all’Università di Tromsø quando gli agenti della polizia segreta norvegese si sono avvicinati da dietro. Ciò che è successo quella mattina dell’ottobre 2022 sembra tratto da un film di spionaggio: un drone che ha ripreso gli eventi mostra due agenti che accelerano, afferrano l’uomo per entrambe le mani, lo ammanettano e lo portano via. Per i suoi colleghi, l’uomo era José Assis Giammaria, un accademico brasiliano specializzato nelle politiche di sicurezza dell’Artico. In realtà si trattava di Mikhail Mikushin, che le autorità sospettano essere una spia dell’intelligence militare russa GRU.

    Mikushin rimane tuttora detenuto a Oslo. È uno dei numerosi presunti agenti sotto copertura, identificati di recente in Europa. Lo smascheramento è avvenuto nel momento in cui la tradizionale rete di intelligence russa si è sfaldata – circa 400 spie sono state espulse dalle ambasciate europee in seguito all’invasione dell’Ucraina – e le sanzioni hanno colpito migliaia di aziende e individui collegati al Cremlino.

    L’influenza degli agenti sotto copertura può essere piccola, ma la loro rinnovata presenza è indicativa di una rete più ampia di tattiche di intelligence ora utilizzate dal regime di Vladimir Putin. E l’Europa ne è sempre più timorosa, in vista delle elezioni parlamentari che si terranno a giugno.

    Le autorità sospettano che Mikhail Mikushin sia una spia dell’intelligence militare russa GRU

    Allerta alle stelle
    La Russia avrebbe reclutato eurodeputati come “agenti di influenza”, finanziato gruppi di estrema destra, orchestrato innumerevoli campagne di disinformazione online e influenzato i movimenti anti-LGBT, il mondo accademico e la società civile in tutta Europa.

    A febbraio il Parlamento europeo ha avvertito che la Russia stava tentando di “seminare divisioni” in Europa e ha espresso indignazione per il “finanziamento russo su larga scala di partiti, politici, funzionari e movimenti in diversi Paesi democratici, con l’obiettivo di interferire e ottenere influenza nei loro processi interni”.

    Sebbene in passato la Russia abbia già preso di mira le precedenti elezioni dell’UE, i timori di interferenze nelle elezioni del 2024 sono particolarmente forti. La Russia userà “le elezioni europee come una sorta di banco di prova per vedere come le sue strategie e tattiche possano funzionare in generale nelle elezioni”, afferma Anton Shekhovtsov, un politologo ucraino che vive a Vienna e che studia le relazioni tra l’estrema destra europea e la Russia. “Il loro obiettivo principale sarà quello di minare il più possibile il sostegno politico e pubblico all’Ucraina. Verranno utilizzate, molto probabilmente, tattiche allarmistiche affermando che le persone o i politici che aiutano l’Ucraina stanno trascinando i Paesi in una guerra con la Russia”, aggiunge.

    La Germania, il Paese più importante per la difesa dell’Ucraina insieme agli Stati Uniti, è un obiettivo primario degli attacchi ibridi della Russia, insieme alle potenze europee Francia e Italia. “Sono i motori economici dell’intera UE”, afferma Shekhovtsov, “e per quanto riguarda la politica, sono i Paesi più influenti all’interno dell’Unione”.

    Connessioni e contatti
    A Bruxelles le preoccupazioni per le interferenze del Cremlino hanno raggiunto un livello altissimo. A gennaio il portale investigativo russo The Insider ha denunciato che l’europarlamentare lettone Tatjana Ždanoka avrebbe lavorato per anni per l’FSB, il servizio di sicurezza russo. Il Parlamento europeo ha dichiarato che diversi eurodeputati (non citati con nome e cognome) starebbero “servendo consapevolmente gli interessi della Russia”. Nel 2022, un ex europarlamentare ungherese è stato arrestato per aver spiato l’UE per conto della Russia.

    L’eurodeputata lettone Tatjana Ždanoka è accusata di aver passato anni a fare la spia per conto della Russia

    Gli analisti avvertono che le elezioni potrebbero portare alla vittoria degli eurodeputati che si oppongono agli aiuti all’Ucraina o sono addirittura filorussi, soprattutto nel gruppo di estrema destra Identità e Democrazia.

    L’AfD, il partito di estrema destra tedesco che attualmente conta nove eurodeputati, ritiene che l’Europa debba riprendere la cooperazione con la Russia per garantire la pace e la prosperità. I suoi presunti legami con Mosca sono stati messi a fuoco di recente dopo che Der Spiegel e The Insider hanno riportato che un assistente di un membro dell’AfD del parlamento tedesco era in contatto con un colonnello dell’FSB con l’intenzione di ricevere “sostegno finanziario” per la causa intentata dal partito contro le forniture di armi all’Ucraina.

    Se partiti come l’AfD e il Partito olandese della libertà (PVV) – anch’esso oggetto di critiche per i presunti legami con la Russia – dovessero avere successo alle elezioni europee di giugno, potrebbero influenzare i dibattiti in vista delle elezioni nazionali, “spostando potenzialmente il discorso” dal sostegno all’Ucraina, ha valutato di recente il German Marshall Fund, un think-tank statunitense finanziato in parte dall’UE.

    La sede di Mosca dell’FSB, il servizio di sicurezza russo. Credit: Shutterstock

    Le autorità francesi, nel frattempo, stanno indagando su Jean-Luc Schaffhauser, un ex parlamentare europeo di estrema destra, accusato di aver condotto una campagna per promuovere gli interessi russi in vista delle elezioni. Schaffhauser ha legami di lunga data con la Russia e avrebbe gestito nel 2014 due prestiti per il partito del Fronte Nazionale di Marine Le Pen, tra cui un prestito di 9,4 milioni di euro da una banca russa. Un altro eurodeputato francese è finito sotto esame nel 2019 dopo che è emerso che la figlia del portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha fatto uno stage nell’ufficio di Aymeric Chauprade.

    L’anno scorso un’inchiesta del Parlamento francese ha stabilito che il partito di Le Pen aveva agito come “canale di comunicazione” per la Russia, che a sua volta stava “conducendo una campagna di disinformazione a lungo termine” in Francia. 

    Un milione di tweets
    Nonostante le preoccupazioni, l’eventuale impatto della sospetta influenza russa a Bruxelles rimane in gran parte sconosciuto. Il 29 febbraio, gli eurodeputati hanno votato in stragrande maggioranza per il sostegno l’Ucraina con “tutto ciò che è necessario a Kiev per vincere la sua guerra contro la Russia”. 

    La diffusione della disinformazione è un campo di battaglia fondamentale in vista delle elezioni. Dei ricercatori francesi hanno recentemente individuato 193 siti web che diffondono false affermazioni che sostengono l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e criticano l’Occidente. A gennaio anche in Germania è stata scoperta un’importante campagna di disinformazione filorussa: in quattro settimane sono stati inviati circa un milione di tweet da 50.000 account falsi che criticavano il governo e il suo sostegno all’Ucraina.

    Secondo un rapporto sul regolamento sui servizi digitali dell’UE, l’anno successivo all’invasione, la disinformazione russa sull’UE e i suoi alleati ha raggiunto almeno 165 milioni di persone sui social media. Questo cifra è ulteriormente aumentata nella prima metà del 2023 a seguito delle modifiche apportate alle regole di sicurezza di Twitter (adesso X). Meta, nel frattempo, ha dichiarato di aver creato dei team per combattere la disinformazione su Facebook e Instagram in vista delle elezioni. 

    Un sondaggio dell’Eurobarometro di dicembre 2023 ha rilevato che il 78% dei cittadini europei percepisce la Russia come una minaccia per la sicurezza dell’UE. Il diplomatico di punta dell’UE Josep Borrell a gennaio ha lanciato l’allarme sulle interferenze online: “Non è una bomba che può uccidervi, ma un veleno che può colonizzare le vostre menti”.

    “Non possiamo permetterci di lasciare che soggetti esteri malintenzionati manipolino le opinioni dei nostri cittadini e seminino divisione e odio nel cuore delle nostre democrazie”, ha affermato Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea, in occasione del Forum sulla sicurezza di Monaco di febbraio.

    Partiti e ammiratori
    Le opinioni non vengono manipolate solo nei circoli politici. In Italia, dove il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni mantiene una posizione fortemente filo-ucraina, l’influenza russa si fa sentire in modi più sottili. Secondo una recente inchiesta del Financial Times, oggi esiste una rete di associazioni di “amicizia russo-italiana” che promuovono la narrativa russa a livello locale.

    Da parte sua, Matteo Salvini, leader della Lega e attuale ministro delle Infrastrutture nel governo Meloni, è un noto ammiratore di Putin. Il suo partito ha rinnovato nel 2022 un accordo quinquennale con il partito Russia Unita di Putin per facilitare “l’espansione e il rafforzamento della cooperazione e della collaborazione multilaterale” tra i due Paesi (l’accordo oggi non ha più valore, secondo una nota diffusa dalla Lega lo scorso aprile, ndr).

    Matteo Salvini, vicepremier della Lega, con una maglietta che ritrae Vladimir Putin durante una visita a Mosca nel 2014

    Il denaro russo ha anche sostenuto iniziative ultra-conservatrici. HazteOir, un’organizzazione cattolica radicale spagnola,  e il suo braccio internazionale CitizenGo, noto per le sue posizioni anti-LGBT e anti-femministe, hanno ricevuto finanziamenti da oligarchi vicini al Cremlino. HazteOir, a sua volta, intrattiene molteplici legami con Vox, un partito che, pur essendo ormai anti-Putin a causa dell’invasione dell’Ucraina, non è riuscito a cancellare ogni traccia di simpatia per il presidente russo tra i suoi dirigenti. Santiago Abascal, leader del partito, supporta ancora come dirigente a Barcellona un membro storico dell’estrema destra con una lunga storia di propagandista pro-Putin.

    In Portogallo non ci sono prove concrete di un’influenza organizzata sulle istituzioni pubbliche o sui partiti politici. Tuttavia, la Fondazione Russkiy Mir, che apparentemente promuove la cultura russa nel mondo attraverso una rete di istituzioni, ha costruito una forte presenza nel Paese. Questa fondazione statale, criticata dall’UE per la promozione della “propaganda pro-Cremlino e anti-Ucraina”, ha gestito per diversi anni centri di studio in tre università portoghesi e ha collaborato con diverse ONG. A seguito di pressioni pubbliche, però, l’anno scorso le università hanno tagliato i legami con la fondazione.

    Pablo González, due anni di carcere in attesa di prove
    Esempi della presunta influenza russa sono presenti in varie sfumature in tutta Europa. Un caso eclatante è emerso in Polonia nei giorni successivi all’invasione dell’Ucraina.

    Il 28 febbraio 2022 nella città polacca di Przemyśl, vicino al confine con l’Ucraina, le autorità hanno arrestato Pablo González, giornalista del quotidiano spagnolo Publico. Si ritiene che González possa essere un nuovo agente inviato in Europa dal servizio di intelligence militare russo (GRU) per spiare, tra gli altri, Zhanna Nemtsova, figlia di Boris Nemtsov, leader dell’opposizione russa assassinato nel 2015.

    Nemtsova, cofondatrice della Fondazione Nemtsov, e González hanno fatto amicizia e la fondazione lo invitava ai suoi eventi. Le autorità sostengono che quando sono entrati nei suoi dispositivi hanno trovato messaggi in cui si descrivevano i contatti che aveva preso, a quanto ammontavano le sue spese e le informazioni inviate al GRU. “Credo di essere riuscito a seminare il dubbio tra gli euro-atlantici”, avrebbe scritto al GRU a proposito di una conferenza a cui ha partecipato. 

    Pablo González, giornalista spagnolo freelance, è accusato di essere un agente del GRU

    Il caso di González, con doppia cittadinanza russa e spagnola, è molto controverso. Da due anni è in detenzione cautelare e Reporter Without Borders e altri gruppi per i diritti si stanno battendo in maniera attiva per il suo rilascio. A febbraio il governo spagnolo ha esortato le controparti polacche a mostrare “una volta per tutte” le prove del suo presunto spionaggio. Fonti interne al governo polacco sostengono che le prove contro González sono fondate.

    La Russia è pronta a correre “rischi maggiori”
    Secondo un rapporto del Servizio di sicurezza norvegese, dopo l’invasione dell’Ucraina almeno 35 cittadini europei sono stati perseguiti per aver agito per conto della Russia. Questi hanno ottenuto, a vario titolo, informazioni sulle capacità di difesa e sulle infrastrutture critiche, nonché sulle attività dei loro alleati. Non è chiaro quale sia l’eventuale impatto di queste attività sulle prossime elezioni europee.

    Il capo della polizia responsabile dell’arresto di Mikhail Mikushin avvenuto a Tromsø è però chiaro su una cosa: la Russia si sta assumendo rischi crescenti nelle sue operazioni di intelligence in Europa.

    “Il bisogno di intelligence sulla tecnologia e la conoscenza in Occidente è ora così forte che un agente potrebbe essere inviato senza la necessaria formazione”, afferma Gunnar Fugelsø, capo dell’agenzia di intelligence nazionale (PST) di Tromsø. Ci sono altri clandestini di questo tipo in Norvegia? “Non possiamo escluderlo”.

    Editor: Chris Matthews
    Investigate Europe è un consorzio cross-border di giornalisti investigativi provenienti da 12 paesi europei. Questo articolo fa parte di EU under pressure, una serie di Investigate Europe che analizza in quattro puntate temi sensibili in vista delle elezioni europee di giugno 2024. In Italia, la serie è pubblicata in esclusiva con TPI.

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