La Russia inviterà a Mosca alcuni rappresentanti dell’opposizione anti-Assad per cercare di risolvere il conflitto siriano. È quanto ha dichiarato martedì 3 novembre il viceministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, all’agenzia di stampa Interfax.
La consultazione dovrebbe avvenire nella settimana tra il 9 e il 15 novembre e potrebbe coinvolgere anche alcuni funzionari del governo siriano. Anche se il vice ministro degli Esteri siriano ha detto che il governo di Assad non ha ancora ricevuto nessun invito.
Non è ancora chiaro quali membri dell’opposizione saranno invitati a partecipare.
Bogdanov ha anche aggiunto che il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov incontrerà l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan de Mistura, mercoledì 4 novembre a Mosca, con l’intenzione di proporre un dialogo tra il governo di Assad e l’opposizione.
Inizialmente la Russia non aveva considerato l’opposizione anti-Assad nella lotta contro l’Isis, ma ha successivamente mostrato maggiore flessibilità nei tentativi di risoluzione del conflitto siriano.
Il ministro degli Esteri russo aveva affermato già due settimane prima della dichiarazione del suo viceministro Bogdanov che la Russia sarebbe stata pronta a combattere a fianco di chiunque si fosse opposto al sedicente Stato islamico.
Al vertice sulla guerra in Siria avvenuto a Vienna il 30 ottobre, Mosca aveva mostrato di voler coinvolgere i gruppi dell’opposizione siriana nelle risoluzione del conflitto che va avanti dal 2011. La Russia aveva infatti scambiato con l’Arabia Saudita una lista di possibili nomi di membri dell’opposizione che avrebbero potuto svolgere un ruolo di mediazione fondamentale.
La lista di 38 nomi includerebbe principalmente membri della Coalizione nazionale siriana delle forze dell’opposizione e della rivoluzione (Snc), il blocco dell’opposizione politica contro Assad che è sostenuto dai paesi occidentali.
La coalizione dei gruppi di opposizione ad Assad aveva boicottato i precedenti negoziati di pace tenuti in Russia a gennaio e ad aprile, ma aveva poi mandato una delegazione a Mosca ad agosto.
Il possibile incontro tra funzionari del governo siriano e membri dell’opposizione rappresenterebbe un’ulteriore apertura dell’Snc nei confronti della Russia: il 28 ottobre un membro dell’opposizione, Munzer Abkik, aveva detto che avrebbero collaborato con Mosca contro l’Isis, se le intenzioni della Russia si fossero rivelate sincere.
Il ministro degli Esteri russi ha inoltre dichiarato che non è fondamentale per la Russia che Assad rimanga al potere, aprendo ulteriormente la strada a una trattativa con l’opposizione.
(Il tweet con cui Reuters ha annunciato che il ministro degli Esteri russo non ritiene cruciale mantenere Assad al potere.)
BREAKING NEWS: Russia’s foreign ministry says it is not crucial to retain Assad in Syria for Russia – RIA
— Reuters Top News (@Reuters) 3 Novembre 2015
Nel frattempo, i bombardamenti russi in Siria continuano. Secondo alcuni attivisti, infatti, il 2 novembre le forze aeree russe avrebbero bombardato il sito archeologico dell’Unesco di Palmyra.
Leggi l'articolo originale su TPI.it