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    Russia, prorogati gli arresti del giornalista del Wsj Evan Gershkovich: resterà in carcere fino al 30 giugno

    Credit: @MoscowCourts

    Il cronista statunitense è detenuto dal 29 marzo 2023 con l'accusa di spionaggio e rischia una condanna fino a 20 anni di reclusione

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 26 Mar. 2024 alle 12:15 Aggiornato il 26 Mar. 2024 alle 12:48

    Il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, detenuto in Russia dal 29 marzo 2023 con l’accusa di spionaggio, dovrà restare ancora in carcere fino al 30 giugno prossimo. Lo ha deciso oggi un tribunale russo, che ha confermato l’arresto del cronista statunitense come richiesto dalle autorità investigative.

    “Il tribunale cittadino di Mosca ha esaminato la richiesta delle autorità preposte alle indagini preliminari e ha prorogato il periodo di detenzione di Evan Gershkovich fino al 30 giugno 2024”, si legge nella nota pubblicata oggi su Telegram dalla Corte.

    Il 32enne, accreditato presso il ministero degli Esteri di Mosca per lavorare in Russia come giornalista, era stato arrestato dal Servizio di sicurezza federale nel marzo dello scorso anno mentre realizzava un reportage nella città di Ekaterinburg, nella regione dei monti Urali. Le autorità russe sostengono che Gershkovich, da allora detenuto nella prigione Lefortovo a Mosca, sia una spia, un’accusa sempre respinta al mittente sia dal cronista che dagli Stati Uniti.

    Finora la Corte Lefortovsky di Mosca ha respinto tutti i ricorsi presentati dai legali di Gershkovich, i cui termini per la custodia cautelare sono scaduti il 29 maggio scorso e poi periodicamente rinnovati. Il tribunale ha negato al cronista sia gli arresti domiciliari che la libertà su cauzione.

    Le autorità russe non hanno mai motivato le accuse né fornito prove pubblicamente. L’intero processo è stato classificato come segreto. “Evan ha mostrato notevole resilienza e forza di fronte a questa triste situazione”, ha dichiarato oggi in una nota l’ambasciatrice degli Stati Uniti a Mosca, Lynne Tracy, che ha definito “particolarmente dolorosa” la decisione del tribunale moscovita perché proprio questa settimana cade l’anniversario dell’arresto del giornalista. “Ma è giunto il momento che il governo russo lasci andare Evan. Se il Cremlino desidera salvare l’integrità e la stima internazionale della Russia, dovrebbe fare ciò che è giusto e rilasciare immediatamente Evan”.

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