La Russia colpisce il porto di Odessa dopo la fine del patto sul grano: “Rappresaglia per l’attacco in Crimea”
Una “rappresaglia” contro l’attacco al ponte di Kerch. Così Mosca ha definito gli attacchi della scorsa notte contro la città portuale di Odessa. Raid che, secondo Kiev, mirava invece a colpire le spedizioni di grano, poche ore dopo il ritiro di Mosca da un cruciale accordo per l’esportazioni di cereali.
Il ministero della Difesa russo ha detto che sono state colpite “strutture in cui si stavano preparando atti terroristici contro la Federazione Russa utilizzando imbarcazioni senza equipaggio, nonché i luoghi in cui venivano fabbricati, in un cantiere navale vicino alla città di Odessa” e depositi di carburante a Mykolayiv.
Un “massiccio raid di rappresaglia”, lo aveva definito in precedenza il ministero russo, in risposta all’attacco di ieri contro il ponte che collega la Russia alla Crimea, attribuito all’Ucraina. Nella stessa giornata di ieri, lunedì 17 luglio, la Russia ha anche annunciato che non avrebbe rinnovato l’accordo raggiunto un anno fa con l’Ucraina per garantire l’esportazione di cereali dal paese. Il Cremlino ha sottolineato che la decisione non è legata all’attacco al ponte di Kerch e che Mosca rinnoverà l’intesa non appena le sue richieste saranno soddisfatte. Secondo una fonte diplomatica citata dall’agenzia Tass il ritiro è invece da considerarsi definitivo.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha affermato che l’accordo deve rimanere in piedi anche senza la partecipazione russa. “L’Africa ha diritto alla stabilità. L’Asia ha diritto alla stabilità”, ha detto nel suo ultimo discorso.
La presidenza russa ha però messo in guardia Kiev: secondo il portavoce Dmitri Peskov, continuare a esportare dai porti ucraini senza garanzie da parte di Mosca sarà rischioso, visto che l’Ucraina utilizza quelle acque per attività militari.
Secondo le autorità ucraine, l’attacco a Odessa dimostra che la Russia vuole colpire proprio le spedizioni di grano e altri cereali, di cui l’Ucraina è uno dei principali esportatori al mondo. “L’attacco notturno russo a Odessa e Mykolaiv con l’uso di razzi e droni kamikaze è un’ulteriore prova che il paese terrorista vuole mettere in pericolo la vita di 400 milioni di persone in vari paesi che dipendono dalle esportazioni alimentari ucraine”, ha dichiarato il consigliere presidenziale ucraino Andriy Yermak. “L’obiettivo della Russia è affamare le persone e creare ondate di profughi per indebolire l’Occidente”, ha aggiunto.