In Russia un uomo potrebbe rischiare fino a un anno di carcere per aver affermato su una chat che Dio non esiste. L’accusa è quella di aver insultato i sentimenti religiosi dei credenti.
Viktor Krasnov che è apparso in tribunale il 2 marzo, potrebbe essere condannato in base a una controversa legge introdotta nel 2013, dopo che il gruppo punk Pussy Riot aveva messo in scena una performance giudicata blasfema nella cattedrale di Mosca, che era costata loro il carcere.
Le accuse, che comporterebbero una pena massima di un anno in prigione, sono incentrate su uno scambio su una chat di un sito web umoristico della sua città, Stavropol.
“Se dico che la raccolta di fiabe ebree chiamata Bibbia è una completa stronzata, questo è quanto. Almeno per me”, aveva scritto Krasnov, aggiungendo poco dopo: “Dio non esiste”.
Uno dei giovani coinvolti nella disputa con Krasnov ha sporto denuncia contro di lui accusandolo di “offendere i sentimenti dei credenti ortodossi”.
Krasnov ha trascorso un mese in un reparto psichiatrico per delle perizie, prima di essere considerato sano di mente. “È solo ateo”, ha spiegato il suo avvocato.