Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Il presidente iraniano Rouhani: “L’accordo con Israele è un grave errore per gli Emirati Arabi”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 15 Ago. 2020 alle 09:51 Aggiornato il 15 Ago. 2020 alle 09:52

    Il nuovo piano di pace per il Medio Oriente tra Israele e Emirati Arabi Unitipresentato dall’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per risolvere un conflitto durato oltre 70 anni, trova nel presidente dell’Iran Hassan Rouhani il suo più grande oppositore.

    Il presidente iraniano lo ha ribadito anche durante un intervento televisivo. Secondo Rouhani, gli Emirati hanno commesso un terribile sbaglio. Già poche ore prima sull’accordo era arrivata la prevista bocciatura degli iraniani: “La stupidità strategica di Abu Dhabi e Tel Aviv indubbiamente rafforzerà l’asse di resistenza nella regione. Il popolo oppresso della Palestina e tutte le nazioni libere del mondo non perdoneranno mai la normalizzazione delle relazioni con l’occupante e il regime criminale di Israele e complicità nei crimini del regime”, aveva detto una nota ufficiale. Durissima anche la posizione di Hamas, che si è detta pronta “ad azioni congiunte” con l’Autorità nazionale palestinese del presidente Abu Mazen.

    Cosa prevede il piano di pace Trump

    Come spiega Andrea Lanzetta su queste colonne, il cosiddetto “piano del secolo” si basa dichiaratamente su tre principi fondamentali: una soluzione “realistica” al problema dei due Stati, il “primato” della sicurezza per Israele e un “imponente” piano di rilancio economico per la Palestina. Se il tasso di realismo della proposta si fonda di fatto sul riconoscimento della sovranità israeliana sulla maggior parte delle colonie e dei luoghi sacri contesi già controllati da Israele e su una serie di limitati scambi di territori, l’accento posto sulla salvaguardia dello Stato ebraico comporterebbe la creazione di un’entità palestinese praticamente incapace di controllare la propria sicurezza, mentre i nobili propositi di rilanciare lo sviluppo della Palestina dipenderebbero per lo più dalla disponibilità e dalla generosità di eventuali futuri donatori e di alcuni Paesi limitrofi, inserendo i legittimi interessi palestinesi allo sfruttamento delle ingenti risorse energetiche regionali nel quadro dell’attuale politica israeliana, senza riconoscerne alcuna vera autonomia.

    Leggi anche:  Il piano di pace di Trump per il Medio Oriente lascia a Israele i rubinetti del gas e dell’acqua; Trump presenta il suo piano di pace per il Medio Oriente: “Due Stati, Gerusalemme Est può diventare capitale della Palestina”; Piano di pace per il Medio Oriente, palestinesi contro Trump: “La storia si ripete: nuova Dichiarazione Balfour”

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version