Un funzionario pubblico in Irlanda del Nord ha ottenuto un risarcimento di 10mila sterline perché costretto a lavorare ogni giorno accanto al ritratto della Regina Elisabetta.
Lee Hegarty, ex funzionario del dipartimento britannico per gli affari dell’Irlanda del Nord, ha presentato un reclamo al segretario di Stato perché, secondo lui, essere costretto a lavorare davanti al ritratto della Regina Elisabetta e del Duca di Edimburgo era una violazione dei suoi diritti umani.
Dopo la richiesta, i ritratti sono stati sostituiti con immagini dei regali che stringevano la mano ai cittadini dell’Irlanda del Nord durante un incontro ufficiale, e l’allora segretaria di Stato, Theresa Villiers, ha concesso al funzionario un risarcimento di 10mila sterline, pari a 11mila euro circa, giustificando la concessione con il fatto che il Signor Hegarty avesse subito una situazione di stress e che i suoi sentimenti erano stati feriti dalla presenza dell’immagine della Regina d’Inghilterra.
La scoperta dell’accordo tra Hegarty e il dipartimento britannico per l’Irlanda ha suscitato le proteste di alcuni membri del Parlamento irlandese.
In particolare, un deputato della contea di Ulster, Lord Magginis, nel corso di una riunione della Camera ha dichiarato che l’episodio mostrava come l’ufficio per l’Irlanda del Nord avesse perso il senso della realtà, anche perché quella cifra poteva essere utilizzata per aiutare cittadini in seria difficoltà.
Nel frattempo, Lee Hegarty è stato promosso al ruolo di segretario e contabile della Commissione Parades, un corpo governativo che regola le dispute sulle parate e le marce che hanno luogo in Irlanda del Nord.
Secondo Lord Magginis, questo ruolo è stato concesso all’ex funzionario per il suo atteggiamento bigotto nei confronti della Royal Family.
Una fonte vicina a Theresa Villiers ha confessato che l’allora segretaria di Stato per l’Irlanda del Nord non era riuscita a negare la concessione del risarcimento per questioni legali e formali legati alla disputa tra l’uomo e il dipartimento, ma si rendeva conto dell’assurdità della richiesta.