Un giudice spagnolo ha ritirato il mandato d’arresto internazionale nei confronti dell’ex presidente catalano Carles Puigdemont e di quattro ministri del deposto governo pro-indipendentista.
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Per il giudice del Tribunale supremo di Madrid Pablo Llarena, i mandati d’arresto individuali emessi contro l’ex presidente della Catalogna e i componenti del suo gabinetto che lo hanno seguito in Belgio, che hanno mostrato “il desiderio di voler rientrare in Spagna”, non sono applicabili a reati commessi da parte di un gruppo di persone.
I cinque politici catalani si erano recati in Belgio dopo la dichiarazione unilaterale d’indipendenza della Catalogna, che ha fatto seguito al referendum del primo ottobre, dichiarato illegittimo dalla Corte suprema spagnola.
La Spagna li ha accusati di ribellione, sedizione, appropriazione indebita e un’altra serie di crimini che potrebbero costare loro molti anni di prigione.
Il giudice ha detto che i ministri dovranno ancora rispondere alle accuse di sedizione e ribellione contro lo stato.
Alle elezioni regionali previste per il 21 dicembre Carles Puigdemont sarà di nuovo il candidato presidente per la coalizione Junts per Catalunya.
Lunedì 4 dicembre, sei ministri catalani sono stati rilasciati da una prigione vicino Madrid su cauzione.
In custodia restano l’ex ministro dell’Interno Joaquim Forn, l’ex vicepresidente Oriol Junqueras e i leader dei movimenti civici indipendentisti Jordi Sànchez e Jordi Cuixat.
Per decisione di Llarena, questi ultimi non potranno partecipare alle prossime elezioni in Catalogna.
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