Sabato 26 maggio ore 19.30 – Terminato lo scrutinio in tutte le sezioni: vince il sì con il 66,4 per cento dei voti
Alle ore 19.30 è stato completato lo scrutinio di tutte le 40 sezioni. Il sì ha vinto con il 66,4 per cento dei voti, il no è al 33,6 per cento.
ore 17 – 21 sezioni scrutinate su 40: sì al 67 per cento
Alle ore 17 è stato completato lo scrutinio di 21 sezioni su 40, pari al 64 per cento dei voti totali. Il sì è avanti con il 67,4 per cento dei voti, il no è al 32,6 per cento.
ore 15.20 Primi risultati, 4 sezioni scrutinate su 40: sì al 66 per cento
I primi risultati degli scrutini del referendum sull’aborto irlandese confermano la tendenza degli exit pool: nelle prime quattro circoscrizioni scrutinate (su 40 totali) il 66 per cento degli elettori ha votato sì, esprimendosi così a favore della cancellazione del divieto costituzionale all’interruzione volontaria di gravidanza.
Il 33,64 per cento invece votato no. Il sì alla cancellazione dell’ottavo emendamento della Costituzione, che vieta l’aborto, ha ottenuto il 77 per cento dei voti a Dublino, il 69 per cento nella contea di Cork sud-centro, il il 64 per cento nella contea di Cork centro-nord e il 60 per cento in quella di Galway est.
ore 15 – Premier irlandese: “Legge sull’aborto entro l’anno”
Lo spoglio è appena cominciato, ma il risultato è ormai scontato. L’Irlanda ha detto sì alla liberalizzazione dell’aborto.
Anche il fronte del no ha riconosciuto la sconfitta: “I bambini non ancora nati non hanno più il riconoscimento del diritto alla vita da parte dello Stato. Presto verrà approvata una legge che permetterà di uccidere i bambini nel nostro paese”, ha detto John McGuirk, portavoce del gruppo ‘Save the 8th’, che si è battuto per il mantenimento della legge attuale.
Il premier irlandese Leo Varadkar ha già annunciato che una nuova legge sull’aborto verrà fatta entro l’anno: “È stato il culmine di una rivoluzione silenziosa, che si è sviluppata 20 anni nel paese”, ha detto Varadkar.
I primi exit poll indicano che l’Irlanda ha votato a favore della legalizzazione dell’aborto in occasione dello storico referendum di venerdì 25 maggio 2018.
Secondo l’exit di Irish Times/Ipsos MRBI, il 68 per cento dei cittadini irlandesi ha votato per l’abrogazione di una delle leggi più restrittive al mondo in tema di interruzione di gravidanza contro il restante 32 per cento che avrebbe preferito mantenere il divieto.
L’affluenza alle urne è stimata essere una delle più alte per un referendum: alcuni osservatori indicano che oltre il 60 per cento degli aventi diritto al voto si è recato alle urne, una percentuale simile a quella già registratasi per la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso in Irlanda, approvato nel 2015.
I voti definitivi del referendum sull’aborto in Irlanda sono attesi entro il pomeriggio di sabato 26 maggio. In un paese profondamente cattolico, la conferma degli exit poll porterebbe a un risultato storico da un punto di vista storico, politico e culturale.
Il referendum
Il 25 maggio 2018 in Irlanda si è tenuto il referendum sull’aborto. Lo ha confermato nel marzo 2018 il governo irlandese dopo che il Senato ha approvato un disegno di legge, con 40 voti a favore e dieci contrari, per indire la consultazione.
Tre milioni di cittadini irlandesi saranno chiamati a decidere se vogliono o meno cambiare l’attuale legge sull’interruzione di gravidanza, che vieta l’aborto sulla base dell’ottavo emendamento della Costituzione irlandese, che “riconosce il diritto alla vita del nascituro”.
Attualmente l’aborto in Irlanda è illegale anche nei casi di stupro, di incesto o di problemi del feto, e per questo migliaia di donne sono costrette ad andare ogni anno all’estero per poter abortire. Il divieto di aborto in Irlanda è stato istituito per legge nel 1983, e fino al 2013 è stato totale, e punito con una pena fino a 14 anni di carcere.
Migliaia di donne si sono recate all’estero per abortire, come confermano i dati del ministero della Salute britannico, secondo il quale sono state 165.438 le donne che si sono recate nel Regno Unito tra il 1980 e il 2015 per abortire.
Nel solo 2016 sono state 3.265 le donne residenti in Irlanda che si sono recate in Inghilterra e Galles per aggirare il divieto irlandese.
La campagna per legalizzare l’aborto ha raggiunto il suo apice nel 2012, quando una donna indiana, Savita Halappanaar, è morta in un’ospedale di Galway in seguito ad un aborto spontaneo.
Salita aveva chiesto di abortire a causa delle complicazioni della gravidanza, ma la legge irlandese non glielo ha permesso.