Charles Xue, uomo d’affari e famoso blogger sinoamericano, non scriverà più pettegolezzi e post spregiudicati su Internet.
Ieri la televisione di Stato cinese ha mandato in onda un video in cui uno dei leader del Web in Cina confessa di aver abusato della libertà di Internet per aumentare la sua popolarità e nutrire la sua vanità.
“All’inizio ero prudente e non scrivevo molti post” ha detto Charles Xue, “ma in seguito scrivevo più di ottanta post al giorno”, senza verificarne la verità.
Sull’equivalente cinese dell’occidentale Twitter, Charles Xue aveva più di 12mila seguaci.
Il video di confessione mandato in onda dalla tv cinese è un passo ulteriore di una campagna intimidatoria che mette in guardia i cittadini dal parlare troppo liberamente sul Web e di criticare apertamente il governo. Il blogger “pentito” potrebbe ora avere davanti a sé una condanna a tre anni di carcere.
“Non è giusto che i bloggers si sentano superiori alla legge”, riconosce Charles Xue, “Se non esistesse nessuna norma o sanzione per la calunnia, Internet sarebbe ingestibile. Non ci sarebbero limiti. E diventa un grave problema.”