La Germania investe da anni sulle fonti di energia rinnovabile, in
particolare sull’energia solare, e gli investimenti sembrano dare risultati
tangibili. Per esempio, domenica 8 maggio, grazie a una giornata
particolarmente soleggiata e ventosa, le fonti di energia eolica e
idroelettrica, oltre agli impianti a biomasse hanno fornito circa 55 gigawatt dei 63
gigawatt consumati in quel momento nell’intera nazione, ovvero l’87 per cento.
Per questo motivo, i prezzi dell’energia elettrica sono andati in
negativo per diverse ore, il che significa che i clienti sono stati pagati per
consumare energia elettrica.
L’obiettivo del paese è quello di raggiungere il 100 per cento di
energie rinnovabili entro il 2050, seguendo l’esempio della Danimarca, che in
alcune occasioni già genera più elettricità di quanta ne consumi, esportando
poi il surplus in Germania, Norvegia e Svezia.
Se si considera che la Germania è la quarta economia del
pianeta, il picco di domenica dimostra che l’energia eolica e solare sono in
grado di tenere il passo con le esigenze di una potenza economica di questo
livello. Sull’energia solare, poi, la Germania sta superando gli Stati Uniti,
un paese quattro volte più popoloso, nonostante le condizioni atmosferiche
siano pari a quelle dell’Alaska, come mostra questa mappa:
(Credit: Agora Energiewende)
Sono soprattutto i privati a mandare avanti questa
rivoluzione ecologica: a partire dal 2012, sono stati gli individui singoli a
possedere più di un terzo della capacità di energia rinnovabile in Germania:
È sicuramente vero che mediamente la Germania ottiene
ancora la maggior parte della sua energia dai combustibili fossili, ma le fonti
rinnovabili forniscono comunque il 30 per cento dell’energia del paese,
rispetto al 13 per cento degli Stati Uniti: