Tre anni dopo l’inizio della guerra civile in Siria, il Paese è ancora teatro di morte e violenze.
WithSyria, un movimento composto da 130 organizzazioni di tutto il mondo, ricorda la condizione dei siriani con un video, In Reverse, in cui ripercorre la guerra in Siria andando a ritroso. Con la tecnica dello slow motion prova a rimettere insieme i pezzi delle vite distrutte.
“Non possiamo invertire quello che è successo in Siria, ma possiamo cambiare il finale”, è il messaggio.
– I dati raccolti dall’Unchr, agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, aggiornati al 10 dicembre, stimano che, al momento, i Paesi confinanti con la Siria (tra cui Turchia, Libano e Giordania) accolgono tre milioni e 205mila siriani in fuga. Lo scorso gennaio erano 2 milioni e 301, a gennaio 2013 erano 509mila.
– Dei rifugiati, più della metà sono donne e il 52,3 per cento è composto da ragazzini sotto i 18 anni.
– Il Paese che accoglie più rifugiati è la Turchia, che al momento ne ospita 1 milione e 165mila. Segue il Libano, con 1 milione e 147mila, e la Giordania, con 620mila.
– Ad agosto scorso le Nazioni Unite contavano 190mila morti.
– L’1 dicembre il Programma Alimentare mondiale, agenzia delle Nazioni Unite che si occupa delle emergenze alimentari, aveva annunciato l’interruzione delle forniture di pasti per i rifugiati siriani per mancanza di fondi. Il problema è stato momentaneamente tamponato con una raccolta fondi, ma i soldi raccolti basteranno solo fino a metà gennaio.