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    Aiutò Boris Johnson a ottenere un prestito: si dimette il presidente della Bbc Richard Sharp

    Di Massimiliano Cassano
    Pubblicato il 28 Apr. 2023 alle 13:36 Aggiornato il 28 Apr. 2023 alle 13:38

    In seguito alla pubblicazione di un rapporto nel quale veniva accusato di non aver palesato un conflitto di interesse con l’ex primo ministro britannico Boris Johnson, il presidente della Bbc – emittente statale della Gran Bretagna – Richard Sharp ha presentato le sue dimissioni. Avrebbe violato il codice di gestione delle nomine pubbliche in vigore nel Regno Unito. Resterà in carica fino alla nomina del suo successore, che avverrà a giugno. Nel mirino un prestito di denaro ottenuto dall’ex premier conservatore.

    “Sento che questa questione potrebbe essere una distrazione rispetto all’attività dell’emittente se dovessi rimanere in carica fino alla fine del mio mandato”, ha detto Sharp, ex banchiere, finanziatore dei conservatori, nonché amico personale di Johnson. In base al rapporto è emerso il suo ruolo nell’aiutare l’ex premier a ottenere in prestito 800.000 sterline – soldi utilizzati per coprire debiti familiari – mettendolo in contatto con un suo “vecchio amico”, l’uomo d’affari canadese Sam Blyth. Poco dopo, nel febbraio del 2021, Sharp venne nominato presidente della Bbc su raccomandazione del governo guidato da Johnson. Con la sua decisione di farsi da parte ha detto di aver voluto mettere “gli interessi della Bbc al primo posto”.

    Le indagini sui possibili conflitti di interessi di Sharp erano state avviate dopo alcune rivelazioni del Sunday Times. In passato l’uomo ha lavorato in grandi banche di investimento come JP Morgan e Goldman Sachs, e negli anni si stima che abbia donato 400 milioni di sterline ai “Tories”. Ha ammesso che avrebbe dovuto dichiarare di aver organizzato un incontro tra Blyth e Simon Case, segretario di gabinetto di Johnson. Le indagini riassunte nel rapporto dicono che Sharp non ha avuto un ruolo diretto “nel facilitare, organizzare o finanziare un prestito per l’ex primo ministro”, ma sono giunte alla conclusione che “esiste il rischio di avere la percezione che Sharp sia stato raccomandato per la nomina” alla quale ha ora deciso di rinunciare.

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