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    Un britannico condannato a 22 ergastoli per aver abusato di decine di bambini in Malesia

    Gli investigatori hanno trovato più di 20mila immagini pedopornografiche e video degli abusi sui bambini. L'uomo stava inoltre scrivendo una sorta di manuale del pedofilo

    Di TPI
    Pubblicato il 6 Giu. 2016 alle 14:42 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 12:29

    Il cittadino britannico Richard Huckle è stato condannato a 22 ergastoli in seguito alle accuse di abusi sessuali nei confronti di minori in Malesia.

    Il trentenne ha ammesso, davanti all‘Old Bailey, il tribunale penale di Londra, di aver commesso i reati contro vittime di età compresa tra i sei mesi e i 12 anni, tra il 2006 e il 2014.

    L’uomo potrebbe aver abusato addirittura di un numero superiore ai 200 bambini delle aree più povere della capitale della Malesia, Kuala Lumpur. 

    La National crime agency che ha indagato sul caso si è avvalsa della norma che consente di perseguire sul territorio del Regno Unito cittadini britannici per reati che sono stati commessi all’estero. 

    Una volta arrivato in Malesia, quando aveva 18 o 19 anni, si era presentato come cristiano praticante che stava trascorrendo lì un anno sabbatico. Ha poi iniziato ad abusare dei bambini mentre faceva attività di volontariato. 

    Gli investigatori hanno trovato più di 20mila immagini pedopornografiche e video dei suoi abusi sui bambini, che erano stati condivisi con altri pedofili in giro per il mondo attraverso un sito nascosto nel cosiddetto deep web. 

    Aveva anche provato a guadagnare dai suoi reati, con un crowd-funding delle immagini pedopornografiche e la vendita di un “manuale del pedofilo” che stava scrivendo. 

    Si vantava inoltre dei suoi crimini dicendo che “i bambini poveri sono sicuramente molto più facili da sedurre dei bambini occidentali della classe media”. 

    Poco prima della sua condanna Huckle aveva detto a uno psichiatra che lo stava seguendo, che avrebbe voluto lasciarsi alle spalle la sua follia e sistemarsi con una donna indiana.

    La corte ha rivelato un post del 2013 in cui l’uomo spiegava il suo piano di sposare una delle sue vittime affinché lo aiutasse ad abusare di ancora più bambini. 

    James Traynor, dell’organizzazione contro lo sfruttamento dei minori, ha detto che Huckle aveva “deliberatamente viaggiato in una parte del mondo in cui aveva previsto di poter abusare di bambini vulnerabili senza essere scoperto”.

    “Ha trascorso diversi anni integrandosi nelle comunità in cui viveva, guadagnandosi la loro fiducia, per poi abusare dei bambini nel peggior modo possibile”, ha proseguito. 

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