I gruppi ribelli siriani hanno deciso di prendere parte alle trattative di pace sostenute da Russia e Turchia e previste per il 23 gennaio ad Astana, in Kazakistan.
Dopo la sconfitta subita ad Aleppo est, nel nord della Siria, a dicembre 2016, i ribelli avevano annunciato che non avrebbero partecipato ai colloqui a causa delle frequenti violazioni del cessate il fuoco da parte delle forze del regime e dei suoi alleati.
La Russia, che è il principale alleato del presidente siriano Bashar al-Assad, ha guidato le trattative, mentre gli Stati Uniti – che si erano spesi per i colloqui di pace lo scorso anno – sono stati esclusi.
Il governo di Assad ha già reso noto che prenderà parte agli incontri. La conquista di Aleppo ha rappresentato il successo più importante per le forze del regime dall’inizio della guerra.
I ribelli hanno preso la loro decisione dopo una serie di incontri ad Ankara, in Turchia, e stanno lavorando per formare una delegazione che sarà guidata da Mohammad Alloush, capo del gruppo dei ribelli di Jaish al-Islam. Secondo quanto riferito da Alloush all’agenzia Reuters, i ribelli andranno ad Astana per “neutralizzare il ruolo criminale” dell’Iran.
Secondo alcuni analisti, la Turchia, uno dei maggiori paesi che sostengono i ribelli, ha esercitato pressione affinché partecipassero.
Il presidente turco Erdogan ha recentemente sancito un cambiamento della politica sulla Siria, avvicinandosi alla Russia e quindi anche al suo ex nemico Bashar al-Assad.
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