Nuovo orrore in Siria. In rete è apparso un video in cui si vedono alcuni ribelli dell’opposizione siriana offendere e poi decapitare un ragazzo prigioniero, accusato di essere un combattente palestinese pro-Assad.
Nel terribile filmato sono ripresi cinque uomini assieme a un giovane terrorizzato, che potrebbe avere dieci anni, seduti nella parte posteriore di un camion. Poi uno di loro afferra il ragazzo per i capelli, sostiene che è un combattente di Liwa al Quds (Brigata Gerusalemme), una milizia palestinese schierata a favore di Assad, e lo decapita.
L’omicidio sarebbe avvenuto a nord di Aleppo, vicino a Handarat, in una zona dove negli ultimi giorni si sono verificati violenti scontri tra ribelli e lealisti. Il sito pro-ribelli Enab Baladi ha scritto che i boia appartenevano a una milizia di ribelli locali chiamata Movimento Nour al-Din al Zinki.
L’osservatorio siriano per i diritti umani ha confermato che negli ultimi giorni si sono verificati violenti scontri tra l’esercito siriano e i ribelli e di aver ricevuto una copia del video della decapitazione.
In un rapporto pubblicato da Amnesty International alcuni giorni prima, l’organizzazione aveva già denunciato violazioni dei diritti umani da parte della milizia Nour al-Din al Zinki, compresi rapimenti e torture.
In passato i ribelli del gruppo avrebbero beneficiato di aiuti finanziari e supporto militare da parte degli Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Turchia, Qatar e gli altri Stati del Golfo all’interno della coalizione anti Isis.
Un portavoce dell’Esercito libero siriano ha assicurato che sarà aperta un’indagine sul caso per individuare e punire i responsabili.
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