Un missile lanciato dai ribelli sciiti Houthi, gli alleati dell’Iran che da febbraio 2015 occupano la parte settentrionale dello Yemen, ha colpito il 6 febbraio una base militare situata a 40 chilometri a ovest di Riad, capitale dell’Arabia Saudita.
A dare per prima la notizia è stata l’emittente iraniana in lingua inglese TvPresse, parlando di un bombardamento nel cuore di Riad. Ma un comunicato del ministero della Difesa yemenita, controllato dagli Houthi, ha smentito l’obiettivo, precisando che il missile balistico era diretto contro la base militare di Mazahimiya, lontano dalla capitale saudita.
“Si è trattato di un test di carattere eccezionale”, si legge nel comunicato del ministero, che non ha però precisato se l’obiettivo sia stato raggiunto e se ci siano vittime. In precedenza, l’agenzia Saba, anch’essa controllata dai ribelli sciiti, ha sottolineato che il test ha “centrato il bersaglio” e che Riad si trova ormai all’interno del raggio d’azione dei missili lanciati dallo Yemen.
Dopo avere cacciato il presidente Mansour Hadi dalla capiatale yemenita Saana, gli Houthi hanno conquistato quasi tutta la parte nordoccidentale del paese, mentre i miliziani di Al Qaeda nella penisola iberica controllano le province centro-occidentali. L’Arabia Saudita guida una coalizione a maggioranza sunnita che appoggia il tentativo di Hadi di riconquistare i territori perduti. La guerra civile ha provocato una catastrofe umanitaria, con circa 14 milioni di persone malnutrite e oltre due milioni di bambini a rischio (dati Onu).
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