Aveva chiamato la sua rete Wi-Fi ‘Daesh21’ (Daesh è l’acronimo arabo usato per indicare l’Isis) e un vicino preoccupato e zelante l’aveva denunciato alle autorità. Così un diciottenne di Digione, in Francia, è finito nei guai.
Il tribunale chiamato a esprimersi sul caso ha deciso di infliggere al ragazzo tre mesi di carcere con sospensione della pena, dopo che l’imputato ha rifiutato l’offerta di scontare 100 ore di lavori socialmente utili.
L’avvocato del ragazzo, Karima Manhouli, ha detto che quello compiuto dal suo cliente non è altro che un atto stupido del quale il giovane non è nemmeno in grado di spiegare le ragioni.
“Non ha alcuna simpatia per il terrorismo”, ha dichiarato Manhouli. E in effetti durante la perquisizione dell’abitazione del ragazzo non è stato trovato nulla di sospetto, nulla che comprovi l’adesione ideologica del protagonista di questa vicenda all’estremismo islamico propugnato dall’Isis.
Il 13 novembre ricorrerà il primo anniversario degli attacchi di Parigi costati la vita a circa 130 persone. Il giorno prima, il Bataclan, teatro di uno degli attentati, riaprirà con un concerto del cantante britannico Sting.