Il primo ministro italiano Matteo Renzi ha iniziato la sua visita ufficiale in Iran, dove ha già incontrato il presidente Hassan Rouhani. La visita arriva a meno di tre mesi da quella di Rouhani a Roma, dello scorso 25 e 26 gennaio, quando la decisione di coprire le statue dei musei capitolini aveva tanto fatto discutere.
Ad accompagnare Matteo Renzi, la ministra dell’istruzione Stefania Giannini, il viceministro dello sviluppo economico Ivan Scalfarotto e l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio de Scalzi. Il presidente del Consiglio italiano è il primo leader occidentale a recarsi in visita in Iran dopo la fine delle sanzioni.
Dopo l’incontro bilaterale con Rouhani, è previsto un vertice con il presidente del Consiglio per il discernimento Ali Akbar Hashemi Rafsanjani e con la guida suprema, l’Ayatollah Ali Khamenei.
Nella giornata di domani è invece previsto il Business Forum Iran-Italia con gli industriali, al quale sarà presente anche il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif.
Tra i temi della visita sicuramente gli accordi economici sull’acquisto del petrolio, il turismo e la lotta al terrorismo.
La ong italiana ‘Nessuno tocchi Caino’ ha lanciato un appello al premier italiano perché negli incontri con i rappresentanti della Repubblica Islamica venga affrontata la questione dei diritti umani e, in particolare, della pena di morte, “di cui il regime dei mullah è primatista mondiale”.
Nel 2015 infatti sono stati tre i paesi che da soli hanno eseguito quasi il 90 per cento delle pene capitali: l’Iran, il Pakistan e l’Arabia Saudita, rispettivamente 977, 326 e 158. Negli Stati Uniti sono state 28 le condanne a morte.
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