Reinhold Hanning, sergente delle Schutzstaffel accusato di aver preso parte all’eccidio di 170mila persone durante il suo periodo di stanza ad Auschwitz, è morto all’età di 95 anni.
Il suo legale Andreas Scharmer ha dichiarato ad Associated Press che Hanning è deceduto lunedì 30 maggio a Berlino, senza però rilasciare ulteriori informazioni.
Nel 2016 Hanning era stato accusato e condannato a scontare cinque anni di prigione, ma non era ancora stato rinchiuso perché insieme al suo legale stava facendo ricorso in appello.
Nonostante non ci fossero prove indiziarie della sua colpevolezza e della sua partecipazione diretta alle morti di Auschwitz, il sergente delle SS era stato condannato come complice delle stragi avvenute nel campo di sterminio, in un verdetto, a detta di molti, giunto troppo tardi.
Reinhold Hanning aveva il compito di scortare i deportati dai treni ai campi, e da qui alle camere a gas. Di fronte alla corte, Hanning aveva dichiarato di provare vergogna “per l’ingiustizia che aveva visto e per non aver fatto nulla”.