Il governo britannico ha dichiarato che pagherà un milione di sterline come compenso a un gruppo di greco-ciprioti in seguito all’accusa di violazioni dei diritti umani durante la lotta per l’indipendenza dell’isola.
Il ministro di stato britannico per l’Europa, Alan Duncan, ha annunciato il raggiungimento di un accordo extragiudiziale da parte del Regno Unito aveva raggiunto con 33 ex membri dell’EOKA, gruppo guerrigliero che ha guidato la campagna per porre fine al dominio britannico a Cipro a metà degli anni Cinquanta. Ha inoltre espresso rammarico per le violenze che hanno colpito l’isola nel corso degli anni che hanno preceduto la sua indipendenza.
L’azione legale era stata portata avanti da 33 greco-ciprioti, ormai tutti 80enni, quattro anni fa ed è arrivata dopo che 5mila keniani avevano ottenuto un risarcimento dal Regno Unito per le violazioni subite durante la repressione della rivolta dei Mau Mau tra gli anni Cinquanta e Sessanta. I greco-ciprioti hanno chiesto il risarcimento per trattamenti brutali tra cui percosse e waterboarding.
Gli ex membri dell’EOKA, dopo aver ottenuto il risarcimento, si sono detti soddisfatti. Thassos Sophocleous, uno dei greco-ciprioti che hanno mosso l’azione, ha detto al Guardian: “Cosa faremo con i soldi della nostra età? Quello che vogliamo sono le scuse”.
Nel corso del procedimento, alcune delle persone che avevano originariamente mosso l’azione legale sono morte a causa dell’età avanzata.
Tra il 1955 e il 1959 il gruppo greco-cipriota EOKA guidò una guerriglia contro le truppe del Regno Unito, di cui Cipro era una colonia, con l’obiettivo di raggiungere l’enosis, ovvero l’unione di Cipro con la Grecia. Alla fine del conflitto Cipro ottenne l’indipendenza nel 1960, ma non l’enosis, che era l’obiettivo dell’EOKA.