Mancano solo due giorni al momento in cui i cittadini britannici dovranno decidere se rimanere all’interno dell’Unione Europea o uscire. Giovedì 23 giugno si terrà infatti il referendum consultivo sulla cosiddetta Brexit.
La campagna dell’uscita si è riunita intorno allo slogan “Vote leave”. Fanno parte di questo “fronte” l’ex sindaco di Londra Boris Johnson, alcuni membri del partito Tory, cinque membri del governo Cameron, il partito nazionalista Ukip di Nigel Farage (che però sta conducendo una campagna autonoma), alcuni deputati laburisti. La campagna ha ottenuto finora 2,78 milioni di sterline finora.
“Britain stronger in Europe” è invece il nome della campagna a favore della permanenza del paese nell’Ue. I principali animatori sono il primo ministro David Cameron, 16 ministri del suo esecutivo, il cancelliere George Osborne, alcuni membri del partito conservatore, la maggior parte del partito laburista, lo Scottish national party, i Lib Dem e i Verdi. Anche a livello europeo e internazionale sono molti i leader che si sono schierati contro la Brexit, Barack Obama, Angela Merkel, Francois Hollande in primis e, naturalmente, i leader delle istituzioni europee. Anche molti scienziati si sono schierati contro la Brexit. A guidare la campagna è stato Stuart Rose, l’ex capo di Marks e Spencer. La campagna ha ottenuto in totale 6,88 milioni di sterline in donazioni.
I sostenitori della Brexit credono che lo sviluppo del Regno Unito sia frenato dall’Unione Europea, che impone troppe norme, specialmente a livello commerciale e di affari, senza avere nulla in cambio, o comunque troppo poco. Sostengono inoltre che sia necessario frenare la libera circolazione, uno dei capisaldi dell’Ue, per impedire a un numero sempre più crescente di persone di recarsi oltremanica per vivere o lavorare.
I posti di lavoro, il commercio, la crescita economica, sono tutti aspetti che giovano della permanenza del Regno Unito nell’Ue, secondo i sostenitori del fronte del remain, che credono che lo status del paese verrebbe fortemente danneggiato dalla Brexit. Anche sotto il profilo della sicurezza sono in molti a sostenere che il Regno Unito sarebbe meno sicuro se si svincolasse dall’Europa. Il mondo dell’economia, delle banche e della finanza, che vede nella libera circolazione di persone, merci e capitali un vantaggio, si è ripetutamente schierato a favore della permanenza.
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Le ragioni del leave e quelle del remain al referendum sulla Brexit riassunte in un’infografica: