Un divieto generale sulla produzione, la distribuzione e la vendita delle nuove sostanze psicoattive è entrato in vigore in Regno Unito, dalla mezzanotte del 26 maggio.
Le cosiddette “legal highs”, sostanze stupefacenti in precedenza legali, prodotte per causare gli stessi effetti di droghe come la cocaina, contengono diversi ingredienti e sono vendute in varie forme (polvere, pillole, liquidi, fumo). Possono avere effetti stimolanti, sedativi e allucinogeni.
Chi fa uso di queste sostanze va incontro a molti rischi per la salute. Fra gli effetti riscontrati, vi sono paranoia, crisi, coma e, in alcuni casi la morte, specie se mischiate tra loro o con l’alcol. In generale, le nuove sostanze psicoattive causano dipendenza.
Nell’ultimo anno, le “legal highs” hanno causato più di 100 morti e un aumento degli attacchi violenti in Regno Unito.
Chi infrangerà la nuova legge (lo “Psychoactive Substances Act”) rischia fino a sette anni di carcere. Tuttavia, fonti di polizia confermano che la legge non è volta alla criminalizzazione dei giovani, il semplice possesso infatti non costituirà reato.
Le forze dell’ordine potranno requisire e distruggere le sostanze e chiudere gli “headshop”, i negozi che fino a oggi potevano vendere legalmente gli stupefacenti.
In molti hanno criticato la normativa, sottolineando che il proibizionismo si è già dimostrato inefficace o dannoso in passato. Il rischio è che il problema non venga risolto, con un netto beneficio per il mercato nero. Tuttavia, la polizia ha stimato una diminuzione di un terzo del consumo totale.
Il Regno Unito è il paese europeo dove i giovani consumano più sostanze stupefacenti in assoluto. Il paese stava affrontando una vera e propria minaccia sanitaria dovuta all’aumento delle vendite delle nuove sostanze psicoattive.