Il Regno Unito ha deciso di chiudere il suo spazio aereo ai Boeing 737 Max 8. La decisione arriva dopo che domenica 10 marzo il volo 302 della Ethiopian Airlines si è schiantato mentre viaggiava verso Nairobi.
Numerose compagnie aeree hanno deciso di sospendere l’uso di questo modello di aeromobile.
La stessa Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) sarebbe pronta a raccomandare di vietare l’utilizzo dei Boeing 737 Max sui cieli dell’Unione Europea. Si attende a breve l’annuncio formale dell’Easa.
Prima del Regno Unito, già l’Australia aveva sospeso tutti i voli effettuati con questi aerei da e per il paese. Anche Singapore, Cina, Indonesia, Etiopia, Caymane e la Corea del Sud si sono mossi nella stessa direzione.
Tra le compagnie ad aver bandito il Boeing 737 Max 8 dalle proprie flotte vi sono Aerolineas Argentinas e l’indiana Jet Airways.
Gli Stati Uniti non hanno bloccato il traffico aereo a questi velivoli, ma hanno chiesto alla Boeing di modificare entro aprile il software e il sistema di controllo.
Boeing ha già risposto in maniera affermativa alla richiesta.
Nel mondo sono attivi 350 aerei modello 737 Max 8, uno dei più venduti dall’azienda produttrice Boeing.
Domenica 1o marzo 2019 sono morte 157 persone che si trovavano a bordo di un aereo Boeing 737 MAX 8 dell’Ethiopian Airlines diretto in Kenya. Tra le vittime anche 8 cittadini italiani.
Il modello di aereo in questione è lo stesso di quello della Lion Air che a ottobre 2018 si era schiantato in Indonesia, provocando la morte di 189 passeggeri.
Leggi l'articolo originale su TPI.it