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    Il Regno Unito cede a Mauritius la sovranità sulle Isole Chagos, compreso l’atollo di Diego Garcia usato dagli Usa come base militare

    L’atollo di Diego Garcia. Credit: Laurens~commonswiki / WikiCommons

    Ma Londra manterrà il controllo sulla base affittata agli Stati Uniti dal 1966

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 3 Ott. 2024 alle 13:50

    Il governo del Regno Unito ha accettato di cedere a Mauritius la sovranità sulle Isole Chagos, compreso l’atollo di Diego Garcia usato dagli Stati Uniti come base militare (di cui però Londra manterrà il controllo), ponendo fine al dominio sull’ultima colonia britannica in Africa.

    Londra controlla l’arcipelago dal 1814 ma nel 1965 separò amministrativamente le Isole Chagos da Mauritius, un’ex colonia britannica che ottenne l’indipendenza dal Regno Unito nel 1968, per istituire il cosiddetto Territorio britannico dell’Oceano Indiano. Nei primi anni Settanta Downing Street dispose l’espulsione di circa duemila residenti verso Mauritius e le Isole Seychelles per ampliare la base aerea sull’isola di Diego Garcia, affittata agli Stati Uniti sin dal 1966.

    Nel 2019 la Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite aveva stabilito che il Regno Unito avrebbe dovuto rinunciare al controllo sulle isole, dichiarando ingiusta l’espulsione della popolazione per far posto a una base aerea. L’accordo raggiunto oggi tra Londra e Mauritius fa seguito a una serie di negoziati iniziati nel 2022, dopo il riconoscimento delle ragioni dello Stato africano non solo da parte della Corte de L’Aja ma anche dell’Assemblea generale dell’Onu e del Tribunale internazionale del diritto del mare, che si è pronunciato sulla questione nel 2021.

    In una dichiarazione congiunta, il Regno Unito e Mauritius hanno precisato che l’intesa politica sulla sovranità delle Isole Chagos “gode del sostegno e dell’assistenza degli Stati Uniti e dell’India”. “Il trattato aprirà un nuovo capitolo nella nostra storia comune”, si legge nel testo, che “annuncia una nuova era di partenariato economico, di sicurezza e ambientale tra le nostre nazioni”.

    L’accordo prevede anche un pacchetto di sostegno finanziario da parte del governo britannico a Mauritius “per attuare progetti che stimolino lo sviluppo economico” del Paese africano. Le due nazioni inoltre collaboreranno anche su diverse altre questioni quali la tutela dell’ambiente, la sicurezza marittima, la lotta al traffico di stupefacenti e di esseri umani. Ma il problema più controverso resta quello relativa alla base militare statunitense di Diego Garcia, di cui Londra manterrà il controllo, in cambio della garanzia del reinsediamento della popolazione di Mauritius sulle isole.

    “Questo governo ha ereditato una situazione in cui il funzionamento sicuro e a lungo termine della base militare di Diego Garcia era minacciato, la cui sovranità era contestata da continue sfide legali”, ha affermato in una nota il ministro degli Esteri britannico David Lammy. “L’accordo odierno garantisce questa base militare vitale per il futuro e rafforzerà il nostro ruolo nella salvaguardia della sicurezza globale, eliminerà ogni possibilità che l’Oceano Indiano venga utilizzato come una pericolosa rotta di migrazione illegale verso il Regno Unito, oltre a garantire la nostra relazione a lungo termine con Mauritius”.

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