Si ritorna a parlare di referendum in ucraina orientale. Nella regione di Kherson, amministrata da un governo filo russo, il governatore Vladimir Saldo ha mandato un messaggio alla popolazione: “Dopo aver considerato gli appelli delle organizzazioni pubbliche e dei residenti della regione, la dirigenza dell’amministrazione della regione di Kherson ha deciso di indire un referendum sull’adesione alla Federazione Russa”.
Già nelle scorse settimane l’amministrazione insediata dopo l’occupazione di alcune aree della regione di Zaporizhzhia aveva annunciato un imminente referendum. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy aveva avvertito che rifiuterà qualsiasi colloquio di pace con la Russia se si procedesse veramente al voto nelle aree occupate.
L’intenzione si materializza sempre di più anche a Luhansk e Donetsk. Lo ha annunciato l’ambasciatore a Mosca della Repubblica di Lugansk a Rossyia-24 TV, “I capi delle Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk hanno raggiunto un accordo sul coordinamento e la sincronizzazione degli sforzi per preparare il referendum, il che significa che il processo è stato effettivamente avviato”. La decisione arriva dopo le richieste formulate dalle due camere civiche di entrambe le repubbliche separatiste.
Decisioni importanti secondo l’ex presidente russo Medvedev, ora vicepresidente del Consiglio di sicurezza, “non solo per la protezione sistemica dei residenti delle due repubbliche e di altri territori liberati, ma anche per il ripristino della giustizia storica”.
Secondo Zelensky nei territori occupati gli invasori sarebbero nel “panico” di fronte all’avanzata dell’esercito ucraino, riporta Reuters.